Intervista di Berardo Impegno a Valeria Fascione, Assessore alla Ricerca, innovazione e startup della Regione Campania. Prima parte.

Intervista di Berardo Impegno a Valeria Fascione, Assessore alla Ricerca, innovazione e startup della Regione Campania. Prima parte.

 

Berardo: Buongiorno e grazie di avermi concesso l’intervista. Al Convegno di UNIVERS (ex Calcedonia) è stata prospettata una formula innovativa nel rapporto tra formazione e sbocchi professionali. È così? È un’eccezione? O possiamo dire che l’Alta Formazione, comincia a muoversi in questo modo in tutta la Campania. Del resto, il tuo assessorato è strategico. Ricerca, innovazione e startup. 

 

Fascione: “Ti ringrazio per la domanda. In effetti UNIVERS rappresenta un cambio paradigmatico nell’attrazione di investimenti da parte di player industriali, tecnologici o anche in diversi ambiti di business che noi abbiamo già avviato da molto tempo. Il concetto è molto semplice: il vero patrimonio non sono più le materie prime tradizionali, ma sono i talenti, il capitale umano. E noi, in Campania, abbiamo un grandissimo capitale umano. Siamo la Regione più giovane d’Italia. 

Abbiamo sette università frequentate da 200.000 ragazzi all’anno. Dovunque vanno i nostri ragazzi hanno successo. Purtroppo, ad oggi, sono costretti ad emigrare. Ed è questo che dobbiamo interrompere. 

Aggiungo che nel Sud Italia la qualità della vita è buona. Tutte condizioni che favoriscono oggettivamente l’attrazione di investimenti verso di noi. Fino ad oggi, abbiamo attirato moltissime multinazionali secondo il modello del polo tecnologico di San Giovanni, che è diventato un benchmark del PNRR. 

Tuttavia, con UNIVERS, ripeto, abbiamo un cambio di paradigma, perché ora noi formiamo talenti che mettiamo a disposizione o dello stesso player tecnologico, o delle PMI del nostro territorio. Quindi formiamo una materia prima intelligente, per la verità, questo accade in tutte le Accademy. 

Poi devi agire dal lato della domanda, devi cioè lavorare allo sviluppo di prototipi, di soluzioni, di App, in compartecipazione con il nostro ecosistema. Quindi noi formiamo talenti che poi vengono assunti o dai partner delle Accademy o in aziende con cui hanno lavorato, oppure, per loro scelta, continuano a studiare. 

Certo, possono anche lavorare altrove, perché formiamo ragazzi che trovano lavoro subito. 

Certo con UNIVERS, è vero, abbiamo un salto nel paradigma. UNIVERS, è un gruppo di 44.000 addetti nel mondo e racchiude i marchi di Calzedonia, Tezenis, Intimissimi, Falconeri e tanti altri. Apre a Napoli alla Stazione Marittima. Si mette lì e assume dal primo giorno. Quindi non è formazione placement. È direttamente placement e formazione in itinere ed è un bel salto di paradigma. 

Ma quello che ci inorgoglisce è che UNIVERS ha scelto Napoli, dopo aver fatto un’analisi, un benchmark in tante altre aree europee, dalla Polonia, alla Bulgaria, alla Germania, a Lisbona. Lisbona città che ha caratteristiche simili a quelle napoletane: popolazione giovane, città del Sud Europa, qualità della vita buona, costo della vita non troppo alto, etc. E, tuttavia, hanno scelto Napoli. Sicuramente lo hanno fatto per l’alto numero di laureati Steam. Siamo stati noi a fornire, in maniera strutturata e certificata, le metriche per poter scegliere con avvedutezza. Questi dati li condividiamo tra Regione e Università Federico II, dati che mettiamo a disposizione di tutti i player che volessero venire a Napoli. 

Del resto, chiedono tutti le stesse cose: vogliono essere garantiti che non vanno in una Cattedrale nel deserto. 

E per questo bisogna indicare delle partnership, trovare dei sub fornitori, trovare delle startup che possano offrire delle estensioni tecnologiche. Insomma, vogliono un eco sistema e noi lo possiamo garantire. 

In Campania abbiamo un bel numero di aziende Tech e Hightech. Vogliono essere accolti e accompagnati in un percorso. 

La Regione e la Federico II hanno fatto un lavoro straordinario, privilegiando dialogo e relazione. In una parola: l’ecosistema. 

Pubblico e privato; grandi aziende e piccole aziende, startup, Università e centri di ricerca: insieme. E non solo con l’esperienza Apple, ma a questa si aggiunge Cisco e poi la Deloitte. Abbiamo 14 Accademy che coprono tutte le nuove frontiere tecnologiche”.

 

Berardo: Come va la collaborazione con L’Università Federico II?

 

Fascione:La Federico II ha fatto un lavoro straordinario. I ricercatori sono bravissimi nel dialogo, nella relazione. In verità pubblico e privato, le grandi aziende, le piccole aziende, le startup, i centri di ricerca stanno lavorando in sintonia. Il vero problema è che gli stipendi dei laureati sono in Italia troppo bassi. E chi si laurea, semmai con 110 e lode, è attratto da mercati che offrono occasioni di guadagno e di carriera molto più favorevoli che in Italia”.

 

 

Berardo: C’è un grande problema che riguarda il sindacato. Ad esempio, è giusta, giustissima la battaglia per il salario minimo, ma non si affronta la questione decisiva e cioè quella di un nuovo modello sociale di lavoro e di sviluppo. Siamo troppo sulla difensiva e se difendiamo solo l’esistente siamo perdenti. 

 

Fascione: “Questo è proprio il punto cardine. L’Italia è il Paese, ma aggiungo anche L’Europa, col maggior numero di pubblicazioni scientifiche, ma una cosa è la ricerca, e una cosa diversa è produrre innovazione, far atterrare la teoria nella pratica e nei sistemi industriali. Se le imprese non innovano, il fatturato non cresce e la concorrenza ti mangia il giorno dopo; bisogna spingere sull’innovazione”.

 

Berardo: Già. E però l’innovazione crea problemi sul mercato del lavoro. L’AI sta già producendo il licenziamento, ad esempio, di tutti i lavoratori dei call center.

 

Fascione: “Ma l’innovazione produce nuove opportunità. Quanta gente faceva lavori alienanti nelle catene di montaggio? Lavori che adesso fanno le macchine. Mentre ora si lavora dietro un PC? Non c’è più la gerarchizzazione, si può lavorare da remoto. Fai lavori più qualificati. Una migliore qualità del lavoro e della vita. E poi il digitale e le nuove tecnologie abilitano cose fantastiche come le scienze della vita, come i nuovi farmaci, la medicina di precisione e la medicina predittiva. 

La medicina predittiva dice a te Berardo, a me Valeria, che cosa ci potrebbe accadere tra dieci anni e ci consente di prevenire le possibili patologie. Se poi guardiamo a tutti gli esperimenti sulla microgravità, sulla stazione sperimentale, nella missione Axion 3, c’è tanta tecnologia italiana e tanta Napoli. 

Insomma, le nuove tecnologie ti fanno fare dei salti in avanti per quello che serve all’uomo, una nuova qualità della vita assolutamente incommensurabile con quella di prima. Il progresso è ottimo. 

Un’altra bella esperienza si è sviluppata a Salerno. Anche lì in parte assumono e in parte formano, così come le iniziative che stiamo intraprendendo con ABC, monitorando tutte le infrastrutture idriche. In Campania abbiamo fatto un lavoro incredibile sulle startup. 

Siamo da anni la terza regione dopo Lombardia e Lazio. E Lombardia, significa capitale economica e Lazio quella istituzionale. Essere terzi equivale a essere un’eccellenza”. 

 

Berardo: Quindi non è inevitabile il destino crudele che i giovani di Napoli debbono andare all’estero?

 

Fascione: “Non è inevitabile, ma c’è ancora tanto da fare”. 

 

Fine prima parte

a cura di Evelina Parente