Giappone: a 64 anni dal gemellaggio, Kagoshima resta la città sorella di Napoli

Giappone: a 64 anni dal gemellaggio, Kagoshima resta la città sorella di Napoli

 

di Mario Marrandino

 

Il gemellaggio tra Napoli e Kagoshima è un esempio di cooperazione internazionale e di scambio culturale tra due città molto diverse, ma unite da una profonda amicizia e da legami storici. 

La storia di questo gemellaggio inizia con un forte interesse reciproco per la cultura e le tradizioni di ciascuna città, portando a una partnership che ha contribuito a rafforzare i legami tra Italia e Giappone, più precisamente il Meridione dello “Stivale”, con quello della “Cintura di fuoco”, già dal 3 maggio 1960. Per cui compie oggi 64 anni.

La morfologia territoriale di Kagoshima è affine a quella che riconosciamo nelle mille sfaccettature di Napoli e di diversi altri snodi naturalistici della Campania. È una città situata nell’isola giapponese di Kyushu ed è nota per la sua varietà paesaggistica: si passa dai suoi vulcani attivi, da qui la definizione “Cintura di fuoco”, al mare; dall’area portuale, alle meraviglie storiche del periodo Edo. 

Il gemellaggio tra Napoli e Kagoshima, come si è detto, è stato formalmente stabilito nel 1960, quando le due città siglarono un accordo per promuovere scambi culturali, educativi e commerciali. 

La scelta di queste due città non è stata casuale: per quanto possa sembrare una banalità, l’enorme somiglianza geografica tra due aree così distanti, ha unito due realtà, due popoli, di enorme diversità culturale, ma uniti dal sentimento di una natura vivissima intorno a loro. 

Un punto importante derivante dal gemellaggio risiede nelle opportunità economiche e turistiche che sono subentrare nelle relazioni internazionali tra i due Paesi. Molteplici aziende di Napoli (e, reciprocamente, di Kagoshima) hanno esplorato collaborazioni commerciali; mentre i turisti di entrambe le città hanno iniziato a visitare le rispettive destinazioni, contribuendo a promuovere il turismo e a sostenere le economie locali. 

Il punto economico-turistico, rafforzato dal pilastro del continuo interscambio culturale, riesce a distanza di 64 anni a restare un caposaldo dei rapporti tra Giappone e Italia, ampliando quindi lo spettro d’azione che in altri contesti resta marginalmente rilegato a un cartello stradale su cui si stampa il nome della città e si aggiunge il riferimento del gemellaggio: nella realtà partenopea “unire”, equivale a condividere un flusso costante di rumori, suoni e pensieri tutti napoletani che si riversano nell’horror vacui del silenzio metropolitano giapponese, un rumore culturale profondamente diverso dal nostro.

L’eredità di questo gemellaggio continua a essere celebrata attraverso eventi annuali e collaborazioni in vari settori. Le due città continuano a lavorare insieme per rafforzare i legami e promuovere l’amicizia internazionale, dimostrando che le distanze geografiche possono essere superate attraverso la comprensione e la collaborazione.