Scuola? Parliamone.

Scuola? Parliamone.

di Paola Pastorino

 

Con grande entusiasmo ho accolto l’invito a scrivere, per questa rivista, qualche riflessione sulla Scuola. In particolare, sullo status della Scuola a Napoli. 

Mi è stata offerta, in effetti, una duplice possibilità: di parlare di Scuola (sono una appassionata “addetta ai lavori”) e di parlare dello stato dell’arte della stessa nella nostra città: Napoli.

Nel toccare l’argomento Scuola, sono tantissimi gli input che si affollano nella mente. 

Scuola è: istruzione, cultura, autonomia, educazione, aggregazione, socialità, integrazione, inclusione, solidarietà, sussidiarietà, crescita, istituzione, giustizia sociale, equità, deontologia, sapere, saperi, competenze, capacità, abilità, conoscenze, diritti, doveri, studio, laboratorio, edifici, aule, biblioteche, mense, trasporto scolastico, sedie, banchi, libri, dispositivi digitali, benessere.

Persone: la Scuola è fatta di Persone. Persone che hanno strette e imprescindibili relazioni tra di loro; persone che affidano i propri figli ad altre persone che hanno il compito di prendere in carico per istruire, e non solo, queste bambine e questi bambini, queste ragazze e questi ragazzi che diventeranno le donne e gli uomini del Tempo e della Storia che verrà.

Si comprende, dunque, quanto sia importante e vitale l’attenzione che deve essere posta alla Scuola. 

Istruzione e Salute sono i pilastri di una società Democratica. Vanno tutelati e difesi.

Ma cosa è stato fatto per la Scuola? Quali sono state le evoluzioni e, perché no, le involuzioni rispetto al sistema scolastico?

In particolare, cosa significa soffermarsi sulla Scuola a Napoli? In questo particolare momento storico, a mio parere, potrebbe significare soffermarsi sullo stato di salute e di crescita dell’Istruzione al Sud. È un tema quanto mai attuale; serio e determinante per il futuro che ci attende.

La Scuola è una realtà complessa e, come tale, deve essere trattata. I tentativi (diffusi nel tempo, a dire il vero) di volerla “semplificare”, ridurre, schematizzare, sono risultati vani e, fondamentalmente, inefficaci.

È vero anche che l’istruzione, con tutto il suo apparato istituzionale, è stata vissuta come “trampolino di lancio” dai vari Governi che si sono succeduti. Diciamocelo con chiarezza: quale vetrina migliore per i Ministri se non il lancio dell’ennesima e nuova Riforma ordinamentale che è andata a ingrossare e ingrassare la già nutrita produzione legislativa esistente, sovrapponendo, spesso, riforme a controriforme.

Intanto, la Scuola deve funzionare. Ogni giorno. Ogni mattina si aprono i portoni di ingresso e si spera che tutti gli alunni arrivino. Eh sì! Perché la Scuola ha anche la connotazione della dispersione. Dove sono, cosa fanno, come vivono quelle ragazze e quei ragazzi che dovrebbero essere in classe ogni giorno e che non si sono mai presentati o hanno frequentato per brevissimi periodi?

Celebriamo gli anniversari in memoria di figure di spicco appartenenti al mondo della Scuola: don Milani, Maria Montessori, Alberto Manzi, Mario Lodi, Danilo Dolci…

Grandi Maestri che hanno lasciato un profondo segno e hanno inciso significativamente non solo sulla letteratura, ma sulla vita delle persone. Nelle Scuole diffondiamo il loro pensiero? O siamo presi dalla travolgente burocrazia che lascia stremati? Di cosa siamo preoccupati quando varchiamo la soglia della Scuola, ogni giorno?

Vorrei che questo spazio dedicato alla Scuola a Napoli potesse diventare uno spazio di confronto. Di conoscenza. Di riflessione e di proposta. Di critica costruttiva. Uno spazio di accettazione della complessità e delle forme diverse con le quali affrontarla, non per ridurla banalmente, ma per comprenderla, analizzarla e gestirla.

La Scuola è una cosa seria. Ed è con grande serietà che deve essere studiata, ascoltata, sostenuta. Con serietà e passione. Con competenza ed entusiasmo. Con motivazione.

Le buone pratiche ci sono; sono diffuse, ma spesso, sconosciute. Vissute nell’isolamento.

La scuola ha bisogno di condivisione. È il luogo privilegiato della sperimentazione, e allora, coraggiosamente, facciamola sentire la voce della Scuola. Partiamo da qui. Da Napoli.