La Fondazione Benedetta è la Vita-ETS lancia il progetto “Il segreto del Piccolo Principe” nella Casa di Benedetta: un’iniziativa artistica e riabilitativa per minori in difficoltà
di Redazione
La Fondazione Benedetta è la Vita-ETS, nata nel 2013 a Reggio Calabria in memoria di Benedetta Nieddu del Rio, lancia un nuovo progetto dal forte impatto sociale ed educativo intitolato “Il segreto del Piccolo Principe”. Questa iniziativa si svolgerà all’interno della Casa di Benedetta, una struttura destinata all’accoglienza di minori in difficoltà e, dal gennaio 2024, dedicata esclusivamente a ragazzi che hanno commesso reati penalmente rilevanti.
La Fondazione, creata dalla famiglia e dagli amici di Benedetta per ricordare la giovane scomparsa a soli 15 anni a causa di una leucemia linfoblastica, si occupa di assistere minori in condizioni di disagio economico e sociale, con particolare attenzione all’infanzia vulnerabile. Oltre ai progetti di assistenza, la Fondazione promuove la ricerca di nuove terapie per le malattie oncoematologiche pediatriche, sostenendo anche borse di studio per incentivare l’innovazione nel campo medico.
Casa di Benedetta: un rifugio per il recupero sociale
Inaugurata nel luglio 2020, in piena pandemia, la Casa di Benedetta nasce come casa-famiglia per ragazzi in difficoltà. La struttura, creata in collaborazione con l’Associazione Abakhi, nota per il suo impegno verso i minori non accompagnati, è diventata a partire dal 2024 una comunità per adolescenti che hanno compiuto reati. Qui i giovani non solo trovano un alloggio sicuro, ma vengono coinvolti in attività formative e riabilitative, con l’obiettivo di favorire il loro reinserimento nella società e contrastare fenomeni di devianza minorile.
Il segreto del Piccolo Principe: l’arte come strumento di espressione e riscatto
Il progetto “Il segreto del Piccolo Principe” prevede la realizzazione di un grande murale sul muro di cinta della Casa di Benedetta, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. L’iniziativa coinvolgerà direttamente i ragazzi ospiti della comunità, che saranno guidati dagli studenti e dai professori dell’Accademia in un percorso artistico e terapeutico.
Il progetto è strutturato in due fasi principali:
- Fase di lettura e riflessione: Il percorso inizierà con due incontri settimanali di tre ore ciascuno, in cui verrà letta collettivamente l’opera “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Sotto la guida degli operatori della casa e di un artista-terapista, i ragazzi esploreranno le tematiche del libro, riflettendo sulle emozioni e sui messaggi trasmessi dall’autore. Saranno poi loro stessi a selezionare le frasi e le immagini che più li colpiscono e che saranno utilizzate per il murale;
- Fase artistica: La seconda fase, che si estenderà per cinque incontri, vedrà i ragazzi impegnati nella realizzazione del murale con l’aiuto degli studenti e dei docenti dell’Accademia. Attraverso l’utilizzo delle tecniche pittoriche e musive della street art, i ragazzi daranno vita a un’opera che rappresenterà il loro percorso di crescita emotiva e personale. Questo processo artistico offrirà loro uno strumento di espressione creativa, promuovendo la collaborazione, la fiducia in sé stessi e il senso di appartenenza.
L’arte come mezzo di educazione civica e riappropriazione dello spazio
Il progetto “Il segreto del Piccolo Principe” non è solo un’esperienza artistica, ma un vero e proprio percorso di riabilitazione sociale. Attraverso la street art, i ragazzi avranno la possibilità di riflettere sui valori della legalità, della cittadinanza attiva e del rispetto delle regole, in quello che viene definito il “paradosso della trasgressione”. Infatti, la street art – spesso associata a forme di espressione non convenzionali – diventa qui uno strumento per trasformare la rottura delle regole in un’opportunità di crescita creativa e di costruzione di legami con la comunità.
Le pareti della Casa di Benedetta si trasformeranno in una mostra permanente a cielo aperto, un luogo in cui l’arte diventa non solo espressione personale, ma anche segno tangibile di appartenenza a una comunità che accoglie e supporta.
Evento finale e coinvolgimento della comunità
Al termine del percorso, verrà organizzato un evento pubblico in cui l’opera murale verrà inaugurata ufficialmente. Le famiglie dei ragazzi coinvolti, insieme alla comunità locale, saranno invitate a partecipare alla presentazione del murale. Durante l’evento, i giovani artisti avranno l’opportunità di raccontare la loro esperienza e condividere con i presenti le emozioni e le riflessioni maturate durante il progetto. L’evento sarà accompagnato da musica e un rinfresco, creando un momento di condivisione e celebrazione del lavoro svolto.
Obiettivi della campagna di crowdfunding
Per la realizzazione del progetto, la Fondazione ha lanciato una campagna di crowdfunding che ha l’obiettivo di raccogliere fondi necessari per coprire i costi delle seguenti attività:
- Pulitura e preparazione del muro di cinta, inclusa la fornitura e la posa del ponteggio e la creazione di una pensilina per proteggere l’opera dagli agenti atmosferici;
- Acquisto dei materiali necessari, come pittura acrilica per esterni e set di pennelli di vario formato;
- Organizzazione dell’evento finale, con musica e rinfresco per i partecipanti;
- Rimborsi spese per i trasporti, i pranzi e i costi vivi per i ragazzi della Casa di Benedetta e i docenti e studenti dell’Accademia di Belle Arti.
Partecipanti al progetto
Il progetto coinvolgerà direttamente 12 ragazzi ospiti della Casa di Benedetta e 10 allievi dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. I ragazzi ospitati presso la Casa di Benedetta arrivano tramite provvedimenti del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria e sono impegnati in percorsi di recupero sociale, grazie alle attività organizzate dalla Fondazione e dalle associazioni partner.
La missione della Fondazione Benedetta è la Vita ETS
La Fondazione Benedetta è la Vita-ETS è un’organizzazione senza scopo di lucro nata nel 2013 a Reggio Calabria per volontà della famiglia Nieddu del Rio in memoria di Benedetta, scomparsa a 15 anni a causa di una leucemia linfoblastica. La Fondazione si distingue per il suo impegno nell’assistenza a minori in difficoltà e per la promozione della ricerca in ambito oncoematologico, con particolare attenzione alle malattie pediatriche. Attraverso progetti concreti come la “Casa di Benedetta”, la Fondazione si pone l’obiettivo di offrire un aiuto immediato e qualificato a bambini e adolescenti italiani e stranieri in situazioni di emarginazione sociale ed economica.