Strage della stazione di Bologna: la decisione della Corte di Cassazione
Strage della stazione di Bologna: la decisione della Corte di Cassazione
di Luca Orlando
Il 15 gennaio 2025, la Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna all’ergastolo per Gilberto Cavallini, ex membro dei Nuclei Armati Rivoluzionari (Nar), riconosciuto colpevole per aver concorso nella strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, che causò ottantacinque morti e oltre duecento feriti.
Secondo la sentenza, Cavallini fornì supporto logistico ai principali esecutori dell’attentato.
In particolare, mise a disposizione un alloggio sicuro a Villorba di Treviso nei giorni precedenti l’attentato, fornì un documento falso e consegnò un’auto per il trasporto del gruppo da Treviso a Bologna e ritorno.
La Corte ha respinto le obiezioni della difesa, che sosteneva l’assenza di prove della presenza fisica di Cavallini a Bologna il giorno dell’attentato e della sua partecipazione diretta alla preparazione dell’ordigno.
I giudici hanno ritenuto tali argomentazioni “del tutto inconcludenti”, sottolineando che il contributo del Cavallini fu in ogni caso determinante nella realizzazione della strage.
Nelle motivazioni della sentenza, la Cassazione ha evidenziato che il processo a Cavallini non può essere considerato un “mero esercizio storicistico”, ma rappresenta un giudizio penale su un crimine di estrema gravità.
La Corte ha inoltre respinto la cosiddetta “pista palestinese”, proposta dalla difesa, giudicandola priva di fondamento e basata su ipotesi inconsistenti.
I giudici hanno riconosciuto che Cavallini aveva legami con ambienti dei servizi segreti deviati e con la loggia massonica P2, inserendosi in un contesto eversivo volto a destabilizzare l’assetto democratico dello Stato italiano.
La decisione della Cassazione è stata accolta con commozione dai familiari delle vittime presenti in aula.
L’avvocato Andrea Speranzoni, legale di parte civile, ha dichiarato che la sentenza “rende giustizia ai familiari delle vittime, alla comunità emiliano-romagnola e a tutta la Repubblica italiana”.
Dunque, la conferma dell’ergastolo per Gilberto Cavallini rappresenta un punto fermo nella lunga ricerca di giustizia per le vittime della strage di Bologna.
La sentenza della Cassazione ribadisce la responsabilità dell’ex Nar nel fornire supporto logistico agli esecutori materiali dell’attentato e riconosce il contesto eversivo in cui si inserì la strage.
Nonostante la chiusura di questo capitolo giudiziario, restano ancora aperte alcune questioni legate ad altri possibili responsabili e ai legami tra terrorismo e apparati deviati dello Stato.
La memoria delle vittime e l’impegno per la verità continuano a essere fondamentali per la società italiana.