Roberto Fico pronto alla corsa in Campania: il M5S abolisce il limite dei due mandati

Il Movimento 5 Stelle volta pagina e rompe con uno dei suoi principi fondativi: il vincolo dei due mandati. Con una votazione online chiusa ieri sera alle 22, la base del Movimento ha approvato la modifica al codice etico che consente agli eletti di candidarsi per un terzo incarico, purché in un’istituzione diversa da quella già ricoperta.Una decisione che ha immediatamente aperto la strada alla candidatura dell’ex presidente della Camera Roberto Fico alle prossime elezioni regionali in Campania.

Secondo fonti interne, si tratta di una “scelta condivisa con la base”, vista come una mossa per rafforzare la presenza del Movimento sui territori. “Fico è una figura di garanzia e coerenza politica”, ha dichiarato uno dei portavoce. La scelta, però, ha sollevato numerose critiche, anche tra gli stessi elettori storici del M5S. Il vincolo dei due mandati era stato per anni il simbolo della diversità del Movimento rispetto alla vecchia politica, un baluardo contro il trasformismo e l’attaccamento al potere. La sua abolizione, decisa senza contraddittorio e tramite voto digitale, viene letta da molti come un tradimento dello spirito originario. “Chi aveva promesso di non restare più di dieci anni in Parlamento ora punta a un ventennio di incarichi”, ha commentato amaramente un esponente del centrosinistra. E c’è chi accusa il M5S di aver ceduto alla logica dei “professionisti della politica”, snaturando la propria identità.

Intanto, nel centrosinistra la situazione si complica. Vincenzo De Luca osserva con distacco – e fastidio – l’eventualità di una candidatura Fico. Il governatore uscente, ostile all’ala ortodossa del M5S, avrebbe preferito figure più compatibili come Sergio Costa o Federico Cafiero De Raho.

La questione del terzo mandato resta sul tavolo anche per lui. Il centrodestra ha bloccato ogni ipotesi di modifica alla legge regionale, chiudendo la porta a un possibile emendamento “ad personam”. De Luca ha deciso di attendere fino all’ultimo giorno utile per valutare le sue prossime mosse, mentre i rapporti con la segreteria nazionale del PD rimangono freddi. “Siamo già separati in casa”, rivela una fonte vicina al presidente.

Questa nuova fase politica apre uno scenario particolarmente incerto per il fronte progressista in Campania. Con la candidatura di Fico e l’eventuale rottura tra De Luca e il PD, il centrosinistra rischia una frammentazione profonda. A ciò si aggiunge la crisi d’identità del M5S, sempre più lontano dall’immagine del movimento “anticasta” che ne aveva segnato l’ascesa.