
Napoli si è tinta di arcobaleno nel segno dell’orgoglio, dell’inclusione e della libertà, ma anche della solidarietà internazionale. Migliaia di persone hanno sfilato per le vie del centro sabato 5 luglio in occasione del Napoli Pride 2025, manifestazione che quest’anno ha voluto lanciare un messaggio chiaro: “Il corpo non è mai reato”, un tema scelto per denunciare ogni forma di oppressione, violenza e discriminazione.
Tra le bandiere della pace e quelle arcobaleno, quest’anno hanno trovato largo spazio anche le bandiere della Palestina, esibite da molti attivisti e attiviste come simbolo di vicinanza e denuncia contro i bombardamenti su Gaza. Slogan pro Palestina e messaggi contro l’occupazione israeliana hanno attraversato il corteo, sottolineando la volontà del movimento LGBTQIA+ di non rimanere neutrale di fronte a conflitti e ingiustizie. A incarnare lo spirito del Pride 2025 è stata la cantante Gaia, madrina dell’evento, che ha marciato tra la folla portando con sé una bandiera palestinese. «Siamo qui per celebrare l’unione, la libertà e l’amore di tutto e di tutti – ha detto – e in un momento storico come questo, è fondamentale prendere posizione. Ci sono persone che stanno vedendo la loro vita sciogliersi davanti ai loro occhi».
In testa al corteo si sono visti numerosi rappresentanti istituzionali, tra cui il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, l’ex presidente della Camera Roberto Fico, l’attivista Antonello Sannino e Daniela Lourdes Falanga, storica figura del movimento LGBTQIA+ campano. Presente anche l’assessora regionale **Lucia Fortini, in rappresentanza della Regione Campania.
Il corteo è partito nel pomeriggio da piazza Municipio, attraversando il centro cittadino fino a piazza Dante, dove in serata si è svolto lo Star Show, spettacolo conclusivo con la partecipazione di artisti e performer, tra cui la stessa Gaia.
«Questa manifestazione rafforza il ruolo di Napoli come città dei diritti, aperta, accogliente, dove la diversità è un grande valore», ha dichiarato il sindaco Manfredi. Il Napoli Pride 2025 si conferma così non solo una celebrazione dell’identità e dell’amore in tutte le sue forme, ma anche un atto politico e di solidarietà globale, capace di unire le lotte locali e internazionali per la libertà, la dignità e la giustizia.