Napoli per Gaza: migliaia di corpi distesi a terra alla Rotonda Diaz

Un flash mob simbolico, carico di emozione e denuncia, ha trasformato per dieci minuti la Rotonda Diaz in uno scenario che ricorda Gaza, con sirene, esplosioni e centinaia di corpi stesi a terra in memoria delle vittime palestinesi.

Napoli si è fermata simbolicamente per Gaza. Domenica 6 luglio, alla Rotonda Diaz, si è tenuto il flash mob “Tutti giù per terra: per Gaza, contro il genocidio”, organizzato da Life for Gaza e dalla Comunità Palestinese della Campania. Centinaia di persone si sono riunite sul lungomare partenopeo, rispondendo all’appello della società civile e degli attivisti, per denunciare le violenze e l’occupazione israeliana nella Striscia di Gaza. Allo scoccare della sirena, la piazza si è immersa nel silenzio, rotto solo dal suono delle esplosioni registrate. Tutti i partecipanti – uomini, donne, bambini – si sono stesi a terra, simulando i corpi senza vita delle vittime del conflitto: bambini, giornalisti, medici, infermieri, operatori umanitari. Un’immagine forte, diffusa anche attraverso riprese aeree con drone, destinata a rimanere impressa nella memoria collettiva.

“È stato un modo simbolico per esprimere la vicinanza del popolo napoletano alle vittime del genocidio – ha spiegato Omar Suleiman della Comunità Palestinese della Campania – da anni stiamo chiedendo alle istituzioni locali e nazionali di prendere le distanze da Israele e di smettere di inviare armi usate per distruggere Gaza e sterminare i palestinesi”.
All’evento ha partecipato anche la madre del primo bambino ucciso a Gaza dall’inizio dell’offensiva del 7 ottobre 2024, un momento toccante che ha scosso i presenti. Numerosi gli interventi al termine del flash mob, tra cui quello dell’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris, da sempre vicino alla causa palestinese: “Quando ero sindaco li ho visti i bambini palestinesi, erano uguali ai bambini dei vicoli di Napoli. Come si fa a non prendere posizione?”.

Tra i presenti molti volti noti del mondo della cultura, dell’arte e dell’attivismo sociale: Marisa Laurito, Lina Sastri, Massimiliano Gallo, Lino Musella, Alex Zanotelli, Marco Zurzolo, Rosalia Porcaro, Enzo Gragnaniello, Moni Ovadia, Pau dei Negrita, Capone & Bungt Bangt, solo per citarne alcuni. Un sostegno trasversale che ha unito artisti, sindacalisti, musicisti, attori, rappresentanti di associazioni e cittadini comuni. Significativa anche la presa di posizione istituzionale: pochi giorni prima del flash mob, il consiglio comunale di Napoli ha approvato all’unanimità una mozione per interrompere ogni forma di collaborazione tra la città e Israele. Un gesto forte, che conferma la crescente sensibilità verso la tragedia in corso a Gaza.

Tuttavia, non sono mancate le assenze istituzionali notate dai promotori. “Ci dispiace che il sindaco Manfredi non abbia preso parte all’evento – ha dichiarato ancora Omar Suleiman – ci aspettavamo di vedere anche il Presidente della Regione De Luca, visto che ogni giorno pubblica video in cui condanna il genocidio dei palestinesi”. L’iniziativa ha fatto seguito alla grande ondata di solidarietà per Gaza già visibile durante il Gay Pride napoletano del giorno prima, dove le bandiere palestinesi hanno sfilato tra quelle arcobaleno, a testimonianza dell’intersezionalità delle lotte per i diritti umani.