Scuola e periferie, la sfida dell’equità: più risorse, docenti preparati e tecnologie per rilanciare l’istruzione

L’incidenza sugli apprendimenti degli studenti delle scuole situate in periferia non è la stessa di quella che si osserva negli istituti collocati in aree centrali delle città.A sottolinearlo è Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, durante l’inaugurazione della “Città dei Servizi” del sindacato a Portici, in provincia di Napoli, alla presenza del segretario regionale Giovanni Sgambati. Il leader sindacale ha ribadito con forza come la rinascita delle periferie passi innanzitutto dall’istruzione: “La possibilità della rinascita soprattutto dei giovani passa attraverso la scuola”, ha affermato, sottolineando l’urgenza di un intervento strutturale per ridare dignità ai territori marginalizzati.

Secondo Bombardieri, è fondamentale affrontare il problema dei giovani cresciuti in contesti di difficoltà, dove i temi del lavoro e della sicurezza si intrecciano con quelli della formazione e dell’inclusione. Il lavoro nero, spesso in condizioni degradanti, riguarda in particolare i lavoratori immigrati, e il sindacato chiede al governo misure concrete per intervenire con urgenza.

Nonostante un dialogo aperto con l’esecutivo su sicurezza e politiche industriali, Bombardieri denuncia una carenza di attenzione verso il rilancio dei territori più svantaggiati, come Napoli. “Siamo qui – ha dichiarato – per ricordare la necessaria attenzione sui temi delle periferie, sulla necessità di investire nella scuola come strumento di rilancio del territorio e come mezzo fondamentale per scardinare l’ascensore sociale bloccato per molti giovani”.

Un tema centrale è l’equità educativa: “Un ragazzo che nasce a Napoli deve poter giocare le stesse carte nella vita di un coetaneo nato a Milano, Torino o Roma. Questo può accadere solo se si dà attenzione alla scuola e alla formazione anche nelle periferie”, ha concluso Bombardieri.

Un segnale concreto in questa direzione arriva dai ricercatori di Indire, l’istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa. Durante l’ultima edizione di Didacta, la ricercatrice Jose Mangione e la dottoranda Lydia Zampolini hanno presentato un workshop dal titolo Scenari futuri, focalizzato sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle scuole di periferia.

L’obiettivo è rivitalizzare i processi di apprendimento investendo nello sviluppo professionale dei docenti, e sperimentare l’uso dell’AI per migliorare la continuità scolastica e il potenziamento didattico. “Abbiamo deciso di coinvolgere i docenti con la metodologia del design thinking – ha spiegato Zampolini – un processo che stimola il pensiero divergente e convergente in modo interattivo”. Anche La Tecnica della Scuola è intervenuta nel dibattito, sottolineando come sia nelle scuole di periferia che si misura davvero la qualità dell’insegnamento. “È troppo facile insegnare ai liceali – si legge in un editoriale –: la scuola vera è quella con ragazzi difficili, disabili, quella degli ultimi, alla don Milani. È lì che l’insegnante deve reinventare la didattica ogni giorno”.

Un recente caso a Milano ha riacceso l’attenzione sul tema della disabilità e dell’inclusione: una studentessa disabile è stata esclusa da un corso musicale a numero chiuso, poiché valutata con gli stessi criteri degli altri candidati. Un episodio che ha sollevato critiche e rilanciato la necessità di maggiore attenzione e risorse nelle scuole periferiche. Per rendere realmente efficace l’intervento educativo, è necessario assegnare agli istituti in periferia docenti particolarmente preparati, anche prevedendo incentivi economici e di carriera. Una proposta che sta prendendo sempre più piede nei dibattiti educativi.

Le risorse del PNRR: non solo arredi, ma azione educativa
Giusto Catania, dirigente scolastico di un istituto in periferia a Palermo, ha sottolineato che i fondi del PNRR dovrebbero essere utilizzati non solo per migliorare le tecnologie e gli arredi scolastici, ma anche per rafforzare l’azione educativa sui territori più svantaggiati.