Nasce la lista civica “A testa alta con De Luca”: il governatore uscente torna al centro del dibattito politico campano

Vincenzo De Luca non sembra intenzionato a lasciare del tutto la scena politica. Sebbene non possa ricandidarsi per un terzo mandato alla presidenza della Regione Campania, il governatore uscente torna protagonista con la nascita della lista civica “A testa alta con De Luca”, un progetto fortemente personalizzato che porta il suo nome e coinvolge molti dei suoi fedelissimi. La lista, presentata come un movimento di continuità con l’esperienza amministrativa deluchiana, ha già iniziato a muovere i primi passi concreti: manifesti con il volto e lo slogan del presidente uscente sono comparsi sui muri delle principali città campane e sui social network. Resta ancora aperta l’ipotesi di una candidatura diretta di De Luca come consigliere regionale, un’eventualità che sta alimentando tensioni e malumori all’interno del Partito Democratico, dove l’ex presidente è tuttora iscritto.

Il PD campano, oggi guidato dal figlio del governatore Piero De Luca, eletto da poco segretario regionale, si trova in una situazione delicata. La sovrapposizione tra piani familiari e politici ha infatti generato irritazione tra i vertici del partito. Alcuni esponenti dem hanno definito la nuova lista del governatore una “provocazione” che rischia di indebolire la costruzione del campo largo progressista, guidato da Roberto Fico e sostenuto da PD, M5S e altre forze di centrosinistra.
Nella lista “A testa alta con De Luca” compaiono molti nomi noti della maggioranza uscente e figure politiche storicamente vicine al presidente: Gennaro Oliviero, Luca Cascone, Lucia Fortini, Diego Venanzoni, Carmine Mocerino, Giovanni Porcelli, Giuseppe Moretta, Paola Raia, Vittoria Lettieri e Rossella Casillo.

Una squadra esperta e radicata sul territorio, ma non priva di ombre. Alcuni candidati risultano infatti coinvolti in procedimenti giudiziari non ancora conclusi e potrebbero essere esclusi in base al codice etico promosso da Roberto Fico. Su questo punto, De Luca ha reagito con durezza: “Non accettiamo lezioni di morale da nessuno,” ha dichiarato in una delle sue consuete dirette, definendo il codice “una misura strumentale”. Parallelamente, l’ex maggioranza del governatore si sta progressivamente sfaldando. Diversi esponenti di primo piano hanno deciso di migrare verso il centrodestra: Nicola Caputo, ex assessore regionale, è entrato in Forza Italia, seguito da Giovanni Zannini, ora candidato nella coalizione che sostiene Edmondo Cirielli. Anche Enzo Santangelo, eletto nel 2020 con Italia Viva, sarebbe pronto a unirsi a Fratelli d’Italia.

Una diaspora che segna la fine dell’unità politica costruita da De Luca in dieci anni di governo e che contribuisce a rendere ancora più incerto il quadro in vista delle prossime elezioni regionali in Campania. Ufficialmente, il PD minimizza la portata della nuova iniziativa, ma dietro le quinte cresce la preoccupazione: la lista “A testa alta con De Luca” potrebbe sottrarre voti e candidati cruciali alla coalizione progressista.