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Diritti civili: disegno di legge Cirinnà, sarà la volta buona?

Scritto da Roberto Chiacchiaro Il . Inserito in I Generi

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La questione “diritti civili” ed in particolare quella legata all'acquisizione di pari diritti da parte delle coppie omosessuali rispetto a quelle eterosessuali è uno di quei temi che, nel nostro Paese più che in altri, inevitabilmente, ogni qual volta venga posto al centro del dibattito politico, finisce per far esplodere un putiferio e rivelare la trasversale impreparazione ed inadeguatezza, per non dir ben di peggio, della nostra classe dirigente in merito e la conseguente incapacità di quest'ultima di adeguare il sistema legislativo alle richieste ed ai bisogni di una società che, di fatto, è mille anni luce avanti.

Fatta questa premessa, è notizia di pochi giorni fa che la senatrice del PD Monica Cirinnà, relatrice di un disegno di legge volto proprio a colmare tale vuoto legislativo, sia pronta a sottoporlo al giudizio dell'aula già a Marzo. Ma cosa prevedrebbe esattamente tale disegno? Si tratta sostanzialmente di un testo, risultato dell'unificazione di quindici diverse proposte, improntato al modello della “civil partnership” alla tedesca. Le coppie omosessuali potranno iscriversi all'ufficio dello stato civile in un apposito registro dedicato alle unioni tra persone dello stesso sesso ed in questo modo potranno usufruire degli stessi diritti e doveri delle coppie eterosessuali sposate: reversibilità della pensione, diritto alla successione in caso di morte e la possibilità di assistenza negli ospedali e nelle carceri nonché di partecipare ai bandi per le case popolari. L'unica rilevante differenza risiederebbe nell'impossibilità per queste coppie di accedere all'adozione, posto che un partner potrà comunque adottare il figlio dell'altro per garantire una continuità relazionale. La senatrice ha dichiarato che:” tra le proposte iniziali - io stessa ne ero una firmataria - c'era anche quella di estendere il matrimonio alle persone dello stesso sesso, ma abbiamo preferito accantonare l'ipotesi per evitare di far morire il testo”. Proprio sulla base di questa considerazione, sul pragmatismo che da essa ne deriva e sulla volontà di portare a casa un risultato,  credo che questa sia una buona proposta; certo non perfetta, ma sicuramente preferibile ad altri dieci anni di sterile dibattito e di veti incrociati che lascerebbero immutata una situazione ormai insostenibile. Spero che il Partito Democratico, fino ad oggi tristemente ambiguo sulla materia, possa finalmente riscoprirsi coeso e rivendicare con forza e chiarezza la propria posizione, spero vivamente che il testo dell'On. Cirinnà possa riscuotere il favore dell'aula e servire da punto di partenza per un percorso che possa definitivamente condurre ad una totale uguaglianza tra coppie eterosessuali e non.