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Dalla forza della volontà alla forza del professionismo: la sfida del 2015 di IoCiSto

Scritto da Roberto Calise Il . Inserito in Letteratura

IoCiSto - Fiori copia

Sono passati appena nove mesi dalla sera del 21 luglio 2014, quando 150 membri dell’associazione IoCiSto inauguravano, circondati da più di 3.000 curiosi, la prima libreria ad azionarato popolare di Napoli, in via Cimarosa 20 (piazza Fuga). Un momento collettivo come non se ne vedevano da anni, e al contempo un significativo gesto di speranza in una ripresa sia commerciale che culturale della città, in particolare del quartiere Vomero.

Per queste ragioni, la vicenda di IoCiSto è stata largamente ripresa dai media locali e nazionali, e continua ad attirare l’attenzione di tante testate – fra le quali la nostra, che ha seguito l’evoluzione di IoCiSto in due precedenti occasioni (il 24 luglio e il 12 dicembre 2014). Tuttavia, spesso si dimentica come, dietro la “facciata” di associazionismo e collaborazione fra tante e diverse anime, vi sia una faticosa attività di organizzazione quotidiana del lavoro e degli spazi di quella che è, in ultima analisi, un’attività commerciale, per quanto sui generis. Infatti, non bisogna dimenticare come IoCiSto sia nata in risposta alla desertificazione dell’offerta commercial-culturale che, in pochi anni, ha visto scomparire a Napoli numerose quanto storiche librerie, come Guida e Loffredo, e il forte ridimensionamento di altre, come la Fnac (sulla cui vicenda la nostra testata si è largamente occupata lo scorso 8 maggio 2014). L’obiettivo di questa iniziativa era quindi in primis di fornire al Vomero e alla città intera una libreria di livello, che fosse al contempo uno spazio di socializzazione e di presentazione delle nuove proposte editoriali.

Per far ciò, è necessaria una struttura associativa complessa, la cui base, composta ad oggi da quasi 1000 membri, elegge un consiglio direttivo di 15 persone con un Presidente, carica attualmente ricoperta con entusiasmo e competenza dalla inesauribile Claudia Migliore. Vi sono poi i referenti per aree tematiche, dal vicepresidente, la giornalista Federica Flocco, che è al contempo responsabile delle presentazioni e della calendarizzazione degli eventi, al tesoriere (Enrico Cotini),all'area finanziaria (Amedeo Borzillo), al settore infopoint ed associazione (Massimo Varriale), l’ufficio stampa e comunicazione (Frida Pennino), e tutto quel che concerne il sito internet e relative newsletter (Silvia Verdosci, Grazia Della Cioppa e Carlo Porrini). Da non dimenticare l’energia di Amalia Grasso, Nives Monda, Giovanna d'Alonzo, Antonio Ziccardi, Imma D’Anchise e giovani entusiasti e attivi come Michela Brosca e Marco Modestino. A dirigere le attività quotidiane di IoCiSto è Alberto Della Sala, libraio antiquario di lungo corso, che ha cominciato la sua carriera al fianco di un editore di pregio come Marzio Grimaldi, e di un libraio come Carlo Cicerano, vere istituzioni del panorama culturale napoletano e meridionale, per poi proseguire la sua attività gestendo in proprio la storica Libreria Pompeiana, prima di approdare, per l’appunto, alla prima libreria ad azionariato popolare.

Conclusasi una prima fase di puro associazionismo, dallo scorso ottobre la libreria è un esercizio commerciale a tutti gli effetti. Con oltre 15.000 volumi per 12.000 titoli, l’offerta copre più di 120 editori, molti dei quali locali. Il contatto con essi è assicurato dall’esperienza di Della Sala, che è riuscito a creare, grazie alla sua preesistente rete di contatti, un rapporto organico con la piccola editoria, capace di dare risalto alle proposte più interessanti e al contempo garantire un equo profitto per la libreria stessa. Profitti che, è bene specificare, vengono rinvestiti nella gestione degli spazi, nell’ampliamento dell’offerta di titoli, nell’organizzazione di eventi, nella comunicazione cartacea ed online.

Eventi che probabilmente rappresentano il vero cuore di IoCiSto: coordinati da Federica Flocco hanno già visto sfilare autori di rilievo nazionale come Maurizio De Giovanni, Daria Bignardi, Massimo Recalcati, e Domenico de Masi, o fenomeni del social come Francesco Sole, esponenti della società civile come Libero Mancuso, passando ovviamente per autori locali; è veramente notevolissimo il parterre di chi ha preferito i locali di via Cimarosa per presentare le proprie fatiche editoriali. Una scelta condivisa persino dal Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che ha di recente presentato da semplice socio il suo libro Assalto al PM (edizioni Chiarelettere). Come il primo cittadino, sono semplici soci anche Mario Coppeto, presidente della V Municipalità Vomero-Arenella, l’esponente del PdCI Oliviero Diliberto, l’ex Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, gli attori Lucio Allocca e Maria Rosaria de Cicco, il regista Ferzan Ozptec, gli stessi Massimo Recalcati e Maurizio de Giovanni e tanti altri, che mettono la loro popolarità e la loro passione al servizio di IoCiSto.

Un ricco capitolo a parte è costituito dalle iniziative di IoCiSto, la cui intenzione è offrire al quartiere e alla clientela momenti aggregativi che vadano oltre gli aspetti puramente legati al mondo della lettura, come il cineforum settimanale (Cinecistò), lo spazio dedicato ai giochi di ruolo e di società (Iocigioco), il laboratorio di scacchi per bambini o quello di storytelling in lingua inglese. E a breve IoCiSto sarà protagonista di un’importante iniziativa che la porterà sul Lungomare di Napoli per realizzare la sua missione: vendere libri ed emozioni. Infatti, dal 19 aprile, per una domenica mattina al mese per sei mesi, il “Lungomare liberato” diventerà sede di una fiera del libro e della lettura con venti stand in legno che saranno assegnati gratuitamente ad editori, librai, editori-librai aventi sede legale e/o ubicazione nella regione Campania. E’ notizia di queste ore che IoCiSto è risultata assegnataria di uno di questi spazi.

L’impressionante numero di attività sarebbe impensabile da gestire senza il vero motore della libreria, che continuano ad essere i membri dell’associazione. Tuttavia, è interessante notare come, a poco tempo dall’apertura dei locali, sia emersa prepotente la necessità di passare dal volontarismo ad un approccio più tecnico sulle tante questioni che la gestione di una realtà variegata come IoCiSto comporta – in primo luogo, la necessità di garantire un efficiente servizio d’accoglienza al cliente. La conoscenza degli autori e delle ultime novità disponibili, un panorama efficace delle case editrici, così come la sapiente sistemazione degli scaffali e dei libri da mettere in maggior evidenza si sono rivelate ben presto nozioni fondamentali da far apprendere ai volontari maggiormente presenti, un vero e proprio staff di circa 70 elementi divisi tra libreria e infopoint, così come la gestione fiscale, l’organizzazione degli eventi e la pubblicizzazione degli stessi. Capitolo a parte è rappresentato dal posizionamento di IoCiSto sul web: nata come esperienza “social” grazie ad un post su Facebook, la libreria non può prescindere da questi strumenti di comunicazione di massa, dove è ampiamente presente. Tuttavia, anche in questo campo è apparso chiaro come si dovesse andare oltre i social network, con la creazione di un sito Internet più strutturato in grado di restituire la complessità di quest’avventura. Sito che, a breve, si aprirà alla vendita online dei volumi, per essere al passo dei maggiori store presenti in città.

Restano ancora tante questioni da risolvere per quella che è davvero un’esperienza d’eccezione nel panorama napoletano – e, probabilmente, italiano. Tuttavia, la strada sembra segnata: la sfida maggiore per la libreria era e resta passare dalla forza della volontà alla forza del professionismo, ma tanto è già stato fatto in tal senso, come anche i dati di vendita dei primi mesi di piena attività commerciale (iniziata a metà ottobre 2014) testimoniano. Nata come una provocazione per tentare di arginare la desertificazione commercial-culturale della città, IoCiSto è rapidamente diventata una risposta collettiva che dovrebbe essere presa ad esempio da tutti i responsabili dell’ecatombe di librerie degli ultimi anni: amministratori locali, librai e proprietari di spazi commerciali. A dimostrazione che, in una società sempre più “liquida”, può ancora bastare la forza della volontà collettiva per creare qualcosa di nuovo, e di solido.

 

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