Il consiglio metropolitano approva l'elezione diretta
Il 14 maggio il consiglio metropolitano ha approvato all’unanimità (peccato per i 4 assenti) lo Statuto della città metropolitana, adesso servirà l’approvazione della conferenza metropolitana e poi la città metropolitana avrà finalmente, ultima in Italia, il complesso di norme che regoleranno la vita del nuovo ente.
Con il voto di giovedì scorso siamo riusciti ad evitare il commissariamento dell’ente da parte del Governo ed è stata approvata l’idea dell’elezione diretta del sindaco e del consiglio metropolitano.
Queste due notizie sono senz’altro positive tuttavia l’iter per restituire ai cittadini della città metropolitana il diritto di scegliere chi guiderà il nuovo ente non è ancora concluso: per arrivare all’elezione diretta è necessario che il Parlamento approvi una legge elettorale, che il comune di Napoli doti di autonomia amministrativa le sue zone di decentramento (le municipalità) e che la Città metropolitana organizzi le zone omogenee (delle aree in cui mettere in rete i comuni per lo svolgimento di alcuni servizi essenziali).
Il risultato ottenuto dalla commissione statuto, e poi dal consiglio metropolitano, va sicuramente attribuito anche al Partito Democratico, in quanto è noto che il Sindaco De Magistris si è sempre opposto a questa eventualità ma la forza di tutti gli ha altri partiti, presenti in consiglio, ha prevalso ed ha permesso alla città metropolitana di cominciare il proprio percorso nel migliore dei modi: per arrivare a creare un ente in grado di gestire tutti i campanilismi dei comuni non si poteva che passare per l’elezione diretta.
Il percorso della città metropolitana non è ancora arrivato alla fine, ma l’approvazione degli statuti di tutte le città metropolitane riapre degli interrogativi sul senso di alcune norme della Legge Delrio, nella misura in cui quest’ultima prevede che i vertici delle città metropolitana devono essere già consiglieri o sindaci dei comuni dell’area metropolitana. È evidente, in quasi tutti i nuovi enti, che i doppi incarichi stanno creando affanno e stanno rallentando i lavori delle città metropolitane, consegnando la gestione del nuovo ente agli apparati amministrativi e su questo il Parlamento dovrà intervenire.
Il percorso per rendere le città metropolitana la risposta migliore alle sfide delle grandi aree urbane è solo all’inizio, ma quando la politica riesce a dare delle risposte positive è giusto congratularsi.