Si alle adozioni gay
Mentre il mondo social impazza nella kermesse satirica post-FamilyDay è d’uopo aprire una riflessione circa non tanto il matrimonio gay che in seguito all’apertura ecclesiastica troverà vera legittimazione sociale a completamento di quella rivoluzione culturale partita dai giovani della mia generazione, quanto piuttosto delle adozioni gay.
Il vero problema del dibattito non è la tematica in sé quanto gli strumenti del dibattito stesso: se ne fa o una questione di laicità o una questione di moralità. Riduttivo, inconcludente, da mentecatti ridurre un’argomentazione così interdisciplinare a due piani etici ad imperitura divergenza. Passare l’infanzia in orfanotrofio o in casa-famiglia ha delle ripercussioni fortissime in maniera negativa sulla salute fisica ma anche e soprattutto psichica, compromette l’integrazione sociale, limita nel mondo del lavoro lasciando nell’anima dell’orfano una ferita che non basterà una vita a risanare. Tralasciando poi, non per importanza, ma per pertinenza, le problematiche che affliggono le milioni di coppie sterili e non fertili e le limitazioni che in Italia ha la fecondazione assistita, l’adozione pare senza ombra di dubbio uno degli istituti giuridici più belli del nostro diritto che andrebbe incentivato e semplificato. E allora perché no alle adozioni gay? C’è chi paventa disturbi mentali nel minore a tutela di genitori dello stesso sesso, paranoia, più che dato scientificamente provato contrariamente alla casistica clinica che in molti disturbi psichici inserisce tra i fattori di rischio di alcune patologie proprio l’infanzia trascorsa in orfanotrofi e casa-famiglia; se anche le coppie omosessuali insieme alle coppie eterosessuali potessero adottare, inoltre, si potrebbe investire in nuovi talenti, valorizzare forme diverse di genialità, dare un contributo all’intera umanità che mai sarebbe stato possibile senza due Papà o due Mamme “Gambalunga”. E allora non fermiamo la nostra riflessione alla mera ideologia, caliamola nel reale, nel vero : le adozioni gay sono possibili e noi siamo stanchi di prendercela con Santa Caterina per la trasferta Avignone-Roma.