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Il freddo della Bohème rinfresca il San Carlo nella torrida estate napoletana

Scritto da Lorenzo Riccio Il . Inserito in Teatro

Boheme Lorenzo Riccio

Mentre, tra il caldo e l’arrivo delle tante agognate ferie, il sipario sull’estate napoletana sta per alzarsi, un altro sipario, quello del Real Teatro di San Carlo, cala sul palcoscenico che ha accolto una Bohème dalle atmosfere invernali, resa ancor più gradevole dal refrigerio dell’aria condizionata.

Infatti, lo scorso martedì 14 luglio si è tenuta la Prima di una tra le più importanti opera del Maestro Giacomo Puccini, considerato uno dei massimi operisti della storia: la Bohème. Rappresentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino il 1 febbraio 1896, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, è stata magistralmente riportata sul palcoscenico campano con la superba direzione di Stefano Ranzani, ospite regolare delle più importanti istituzioni musicali del mondo, affermatosi come uno dei direttori di spicco della sua generazione.

Già direttore della Bohème al Metropolitan Opera di New York, Renzani ha diretto attori del calibro di Gianluca Terranova, nato a Roma il 3 luglio 1970, tenore e attore italiano, ex Caruso televisivo con una vocazione al fraseggio spiegato e piacevole, che giova alla resa del personaggio da lui interpretato, Rodolfo. Al suo fianco, Erika Grimaldi, una delle più giovani ed interessanti realtà del teatro lirico, nei panni di Mimì. Al successo finale hanno anche contribuito il coro del San Carlo, preparato da Marco Faelli, e quello delle voci bianche di Stefania Rinaldi, per una presenza scenica di circa 50 persone, con un forte impatto sul pubblico.

L’opera, che si compone di quattro atti (denominati "quadri"), traccia uno scorcio di vita di quattro giovani Bohèmien della Parigi degli inizi del XIX secolo, che, tra le difficoltà e la spensieratezza che caratterizzano l’età giovanile, saranno costretti ad abbandonare il disincanto e a fare i conti con la realtà. Rodolfo, poeta (tenore), Marcello, pittore (baritono) Schaunard, musicista (baritono) e Colline, filosofo, alla vigilia di Natale si preparano, tra freddo, stenti e scherzi, a raggiungere il caffè Momus, centro della vita parigina. Rodolfo si attarda per completare la sua poesia ed è raggiunto da Mimì, vicina di casa che, in cerca di un fuoco per il suo lumino, finisce per innamorarsi perdutamente di Rodolfo, il quale a sua volta ricambia con trasporto. Le notti al caffè Momus trascorrono in fretta e in allegria, vista anche la riappacificazione tra Marcello e Musetta, femme fatale con schiere di uomini ricchi ai propri piedi. I primi due quadri, caratterizzati da spensieratezza e leggerezza d’animo, si contrappongono ai secondi due, dove la pesantezza dell’inverno e la difficoltà della vita diventano predominanti.

Infatti, i rapporti tra le coppie, non più spensierate come prima, si sovrappongono alla malattia di Mimì, la tisi, che incrina la già difficile relazione con Rodolfo, troppo innamorato per poterla perdere. Nell’ultimo quarto, troviamo una scena corale, che vede Mimì sul letto di morte e i quattro amici che, dimentichi dei loro problemi, si affannano per starle vicino. La giovane, tuttavia, spira in silenzio, decretando non solo la morte dell’amore con Rodolfo, ma anche la fine della spensieratezza e il ritorno alla dura vita reale. Tutta la storia si svolge sullo sfondo di una Parigi dai colori pastello, simile ad una cartolina o ad una foto, ma che presenta quei segni di freddezza e distanza che accomunano le grandi città, dove i problemi e i drammi quotidiani si consumano all’ordine del giorno nell’indifferenza di chi sta intorno.

La redazione di QdN, anche quest’anno, si propone di intraprendere un nuovo viaggio alla scoperta della stagione teatrale napoletana 2015/2016, con una serie di approfondimenti settimanali che avranno inizio dal mese di settembre. Si inizierà ovviamente dal San Carlo, la cui stagione partirà in grande stile sabato 12 Settembre 2015 alle ore 20.30, con Zubin Mehta, uno dei maggiori direttori d’orchestra del mondo, che dirigerà l’orchestra del San Carlo nell’esecuzione di due sinfonie di Pëtr Il'ič Čajkovskij, la Sinfonia n. 4 in fa minore, op. 36, e la Sinfonia n. 6 in si minore, op. 74 “Patetica”. Si continua poi con l’Otello di Shakespeare, con Josè Perez nelle vesti del protagonista e Anbeta Toromani, nelle vesti di Desdemona, in scena l’8 e il 9 ottobre. Zubin Mehta tornerà sul palco del Massimo napoletano dal 13 al 20 dicembre con la Carmen, musica di Georges Bizet e libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Chiude l'anno in corso un classico intramontabile, Lo Schiaccianoci di Pëtr Il'ič Čajkovskij, con interpreti Iana Salenko nelle vesti della Principessa di Zucchero e Marian Walter che interpreta il Principe Schiaccianoci.

La Bohème, invece, con le sue fresche atmosfere invernali, replicherà giovedì 23 luglio alle ore 17:00, e sabato 25 alle ore 20:00. Sperando che sia di buon auspicio per rinfrescare la torrida estate napoletana.