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L'angolo del libro: Nefàs. La forma del vento di Stefania Di Iorio

Scritto da Serena Venditto Il . Inserito in Letteratura

nefas

Marta è una ex stilista che disgustata dalla mondana falsità dell’ambiente della moda milanese è tornata a Napoli, sua città natale e si è inventata un lavoro nobile e creativo: scava nei rifiuti e ridà loro forma e dignità, restituisce vita agli oggetti abbandonati, dimenticati.

Fra una racchetta senza corde e una sedia a dondolo sfondata trova un pacco di fogli legati da uno spago: è il diario, la storia di un uomo eritreo, Amir, soprannominato Nefàs, e giorno dopo giorno Marta cercherà di conoscerlo.
Corre, Nefàs, che significa vento. Corre da quando era bambino. Corre a Kerèn, in Eritrea, a piedi nudi sulla terra rossa dell’altopiano dove è nato, corre sull’asfalto di Asmara, dove cresce e diventa un insegnante e dove conosce l’amore, corre in Italia, nel cortile di un centro di accoglienza, dove scrive su fogli bianchi istantanee della propria vita, come fossero immagine rubate alla stanchezza. Corre e non si ferma, perché il senso della vita è questo. E Marta, perché si è fermata? Non dovrebbe ricominciare anche a lei a correre, non avrebbe voglia e coraggio per scrollarsi di dosso una malinconia fatta di infondati sensi di colpa, di emozioni mortificate, di femminilità negata? E dove arriva la corsa di Nefàs? Due storie parallele, ma in realtà una sola storia, fatta di amore, dolore e desiderio di riscatto. Una storia sulla memoria, delicata, dolorosa, ma viva, da leggere tutto d’un fiato, senza fermarsi mai.

 

Stefania Di Iorio
Nefàs. La forma del vento
Homo Scrivens, collana Dieci, 135 pagine, 12.75 euro

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