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Tangentopoli a San Giorgio a Cremano. Per Sindaco e PD è vera Crisi? Riflessioni di un Militante PD

Scritto da Francesco Verdosci Il . Inserito in Succede a Napoli

san giorgio

Cari lettori, innumerevoli volte ho preferito non parlare delle vicende politiche della mia città, San Giorgio a Cremano, perché come militante del PD locale e segretario locale dei Giovani Democratici mi sentivo sempre poco obiettivo, troppo emotivamente coinvolto, come si suol dire.

Come quando nei film polizieschi tolgono l’indagine al detective perché questa riguardaun parente, un familiare, la donna amata. Troppo coinvolgimento per agire, per parlare liberamente. Ed esattamente come nei film, il detective vacilla e non sa come gestire la cosa finché non si convince che è giusto agire, parlare, andare avanti nonostante tutto, anche contro se stesso. Così mi sento io, militante e dirigente del PD San Giorgio a Cremano, a parlare adesso ma non potevo esimermi dal farlo, nonostante tutti pensino – me compreso – che sarò poco obiettivo. Ma non è così e così non sarà.
In queste ore si è scatenato il putiferio sul governo di San Giorgio. La chiamano la Tangentopoli vesuviana. La faccenda è ormai già nota a tutti. Praticamente è sotto indagine il 90% della macchina amministrativa. Sei persone sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Quattro sono dipendenti e dirigenti comunali del settore tecnico, due sono imprenditori edili. Le accuse riguardano i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione ed alla turbativa d’asta. In poche parole, gli arrestati del settore tecnico del comune pare prendessero mazzette da una locale ditta specializzata nell’edilizia comunale, affinché quest’ultima si aggiudicasse gli appalti più importanti della città. E pare che questa attività illegale andasse avanti da anni, nonostante l’avvicendarsi dei sindaci e dei governi locali.
Ecco perché, oltre agli arresti, sono stati consegnati in questi giorni degli avvisi di garanzia a persone dell’avvocatura comunale e del comparto che si occupa dell’edilizia, all’ex Sindaco di centro-sinistra Mimmo Giorgiano (in qualità di sindaco in carica all’epoca dell’inizio delle indagini) ed al suo vice-sindaco ed assessore ai lavori pubblici Giorgio Zinno.
Nel frattempo però, non più tardi di maggio 2015, Giorgio Zinno ha vinto le elezioni amministrative locali ed è divenuto sindaco del comune vesuviano, con una larghissima maggioranza (il risultato più grande tra i comuni del napoletano che andavano al voto a maggio 2015) dunque riceve questo avviso di garanzia anche in qualità di attuale sindaco.
Ecco che gli argini si rompono ed il fiume in piena della stampa locale invade le falde del Vesuvio.
Giorgio Zinno è sindaco di centro-sinistra – un centro sinistra che a San Giorgio ha sempre dominato, nonostante qualche sporadica incursione del centro o della destra locale – e per di più è sindaco del PD. Giorgio è un carissimo amico, un compagno di partito ed io sono un dirigente del suo partito. Dovrei indignarmi di tutta la faccenda che riguarda lui ed il mio ex sindaco Giorgiano, altro amico e soprattutto importante compagno di partito.
L’informazione ha già ampiamente riportato tutti i nomi degli arrestati e degli indagati e pare che fra questi ci sia un dipendente comunale che è fratello del candidato di centro-destra alle scorse elezioni ed ora consigliere comunale di opposizione. Ma ovvio che stampa ed opinione pubblica ritengono che Il mio PD ed il suo sindaco debbano stare sotto la lente d’ingrandimento.
E’ ovvio che come cittadino sono, dunque, indignato e sconcertato dalla faccenda. Ma certo la mia indignazione non è per questi miei due compagni e per il mio PD, come si potrebbe immaginare. Perché vi chiederete? Perché gli avvisi di garanzia consegnati a Giorgio Zinno, a Mimmo Giorgiano, a membri dell’avvocatura comunale ed a qualche altro dipendente dell’ufficio tecnico comparto edilizia, sono c.d. Atti Dovuti da parte della magistratura.
Ed è qui la precisazione che va assolutamente fatta: L’avviso di Garanzia è cosa ben diversa da una misura cautelare di custodia come l’arresto e la consegna ai domiciliari.
Quando il magistrato inquirente dispone l’arresto od altra misura cautelare contro determinati soggetti, vuol dire che dalle indagini sta risultando che sono questi i veri colpevoli del reato e che servono ulteriori indagini per avere l’assoluta certezza che siano solo loro i colpevoli o che ci siano altri complici. L’avviso di Garanzia come Atto Dovuto, invece, investe coloro che secondo la magistratura possono essere a conoscenza dei reati commessi dai dipendenti del comune. Un sindaco ed un vice-sindaco possono non sapere oppure “Non possono Non Sapere”. Ecco il dubbio che la magistratura – ed anche il cittadino elettore medio – si pone. Ma a stabilire se si sapeva o non si sapeva saranno le indagin.
Il cittadino elettore medio però pensa che l’avviso di garanzia sia già una condanna, anche per colpa di alcuna parte della stampa che per fare lo scoop del secolo lancia titoloni a caso – allo scopo di vendere più copie o fare più click – senza alcuna riflessione vera e propria, senza alcun approfondimento o senza neanche un minimo di informazione reale, poiché semplicemente si ascolta una voce, si crea un titolone ad effetto e si pubblica a casaccio.
Subito dopo gli avvisi di garanzia, per tutti il sindaco Zinno diventa un criminale corrotto, Zinno diventa il vero colpevole, Zinno è uno che si sta mangiando il comune vesuviano, se Zinno è indagato è perché è colpevole senza dubbio ed andrà in galera come si merita. Ed il PD che lo ha candidato a sindaco e lo ha eletto è un partito di criminali, colluso e corrotto, perché il sindaco lo rappresenta, ne è la faccia. Come al solito l’opinione pubblica “viene guidata” ad arte da chi ha intenzione di screditare tutto ciò che di buono è stato comunque fatto in questi anni di assessorato di Zinno ed in questi mesi di sindaco, affinché tutti diventino giudice, giuria e carnefice di una faccenda che è solo di competenza della magistratura.
L’unica colpa che possiamo tutti noi ascrivergli - io come dirigente del PD locale in particolare - sempre se di vera e propria colpa si tratta, è quella di non aver vigilato abbastanza, per il passato soprattutto, visto che guida il comune da pochissimo. Ed è sicuramente una colpa più politica che altro. E’ una colpa che non configura in reato e che non può determinare le dimissioni dalla carica di sindaco.
Il partito nel frattempo si è riunito, anche la maggioranza consiliare si è riunita e tutti noi abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere al sindaco ed al suo governo che si vigili sempre di più, nei limiti che ovviamente sono imposti dalla legge e dal diritto amministrativo. Questo è quanto è successo e sta succedendo nel mio comune, nel mio PD San Giorgio a Cremano. Niente di più e niente di meno. Sicuramente questa “Tangentopoli” è gravissima, nessuno vuole sminuirla, ma siamo sicuri che la magistratura accerterà i fatti e l’estraneità ai fatti di Giorgio Zinno come delle altre persone a cui sono stati solo consegnati degli “avvisi”.
Fino a prova contraria sono tutti innocenti, certamente. Ma fino a prova contraria chi viene arrestato ha altissime probabilità di essere colpevole. Gli altri no o meglio non si sa. Alla magistratura l’ardua sentenza, non al popolo. E’ così che deve essere. È così che dovrebbe sempre essere.