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IL VASO DI PANDORA NEL CONFLITTO ISRAELE-PALESTINA di Manuel Lieto

Scritto da Alessandra Mugnolo Il . Inserito in Mostre

quadro israele palestina

L’opera dal titolo “Il vaso di Pandora” di Manuel Lieto è esposta in occasione della Mostra Collettiva “Incanti e Suggestioni alle 33” diretta dall’artista Stelvio Gambardella che si sta tenendo a Napoli dal 7 al 14 Maggio presso il Monastero Clarisse Cappuccine.

Dal vaso di Pandora, qui rappresentato come un teschio, così come il mito racconta fuoriuscirono per la curiosità di Pandora che non tardò a scoperchiarlo dopo che Zeus glielo diede in dono tutti i mali del mondo: la vecchiaia, la gelosia, la malattia, la pazzia ed il vizio che per l’artista Manuel Lieto vengono rielaborati e rappresentati con: una croce, una mezzaluna e una stella.
Il quadro si sviluppa, in linee stilisticamente perfette, impeccabili, quasi paradossali per una mano d’artista che disegna senza l’utilizzo di strumentario tecnico, in due metà: quella palestinese e quella israeliana essendo stato il mito rivisto e traslato dall’artista sul conflitto israelo-palestinese.
La Palestina è sviluppata alla sinistra del quadro come una mezzaluna calante, una sorta di falce del terrore che si tinge del rosso sangue sullo sfondo versato in nome dell’Islam, mentre a destra è raffigurata Israele con la stella (Stella di Davide) dell’Ebraismo. Al centro invece si trova la Croce del Cristianesimo, chiaro richiamo agli Stati Uniti le cui strisce rosse della bandiera si uniscono a quella di Gaza. (La striscia al centro del vaso rappresenta il muro innalzato tra Israele e Cisgiordania.)
Gli Stati Uniti sono rappresentati non solo in termini religiosi ma anche in termini prontamente economici e militari come lo dimostrano i richiami alla bandiera con le sette strisce bianche (le sette scie delle stelle cadenti) e le sei rosse (le sei strisce di sangue) e con i cinquanta denti bianchi che sputano sangue nel Mar Morto e con le cinquanta stelle in alto (cielo d’Israele). Le cinquanta stelle in alto a destra rappresentano per l’appunto il cielo su Israele protetto dall’alleanza con gli americani. Il cielo appare sereno perchè colorato di blu in contrasto con il cielo palestinese colorato di nero e scenario di bombardati(le stelle cadenti rappresentano missili).
Come nel mito anche qui però permane la speranza rappresentata con rose appassite.
I colori e le forme palestinesi che ritroviamo a destra e cioè: il verde, il nero, il bianco e il triangolo isoscele rosso ricordano a chi quella terra (oggi Israele) in passato apparteneva, mentre il monte Hermon, che ritroviamo sempre a destra, da cui nasce il fiume Giordano (in azzurro) che geograficamente sfocia nel Mar Morto (in rosso) è un ulteriore richiamo religioso; stavolta è invocato un Dio generico senza volontà di credo che come un “sole calante” (i colori rosso arancione e giallo utilizzati ricordano molto un tramonto) se ne va a morire versando il suo sangue sulla terra i cui abitanti continuano a morire ed ad ammazzare in suo nome.
La guerra rimane ed il Dio muore.