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Higuain si, Higuain no: i dubbi del calciomercato all'ombra dell'ombrellone

Scritto da Enrico Mezza Il . Inserito in Il Pallonetto

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Nel gergo degli innamorati sono due le espressioni più usate: “c’eravamo tanto amati, poi..!”, “come prima, più di prima..!”. La dialettica dell’amore terreno è strana, contorta.

E’ possibile che due amanti si promettano la luna e le stelle, con serietà e consapevolezza. Poi, un battito d’ali, il cuore che va altrove e tutto finisce. Così è l’amore, così è il calcio.

Eravamo rimasti ad una rovesciata, che metteva il mondo sottosopra (qui). A qualche settimana dall’evento, l’uomo autore dell’incredibile gesto tecnico è nuovamente al centro dell’attenzione dei media. Stavolta, però, non per le sue prodezze, ma per notissime vicende di mercato.

Ebbene, dopo aver immaginato il Pipita al PSG, all’Arsenal, All’Atletico di Madrid, etc., è ora il turno della Juventus. Dalla lettura dei quotidiani sportivi si apprende che Higuain sia pronto e felice di sbarcare a Torino, sponda bianconera.

Le cifre in circolazione sono da capogiro: l’intera clausola rescissoria, da un valore superiore ai 90 milioni di euro. Com’è ovvio, però, a ribaltare agli onori delle cronache non è tanto la portata del valore di scambio della compravendita, ma il fatto che un campione di tale caratura possa transitare da un universo all’altro.

Tra il pubblico della vecchia signora e quello di fede partenopea non corre eccessiva simpatia. Sul web, impazzano link su vere, o presunte vere, affermazioni di Diego Armando, che avrebbe negato categoricamente un suo possibile passaggio alla Juventus.

Quale che sia la realtà dei fatti, a ben vedere, ci sono tutti i requisiti per una caldissima estate di calciomercato: il top player, il malloppo, la rivalità calcistica. Ma è questa la corretta chiave di lettura?!

Al di là del bene e del male, l’affare Higuain squarcia il velo che copre le differenze tra le due società interessate dal gossip sportivo. Dopo Pjanic, la Juve continua a comandare il calciomercato di serie A.

Quella torinese sembra l’unica società italiana ad avere appeal internazionale, l’unica in tutta la Penisola a poter ambire a certi traguardi. Ciò grazie ad una struttura sociale ed ad una programmazione eccezionale.

Da un lato, l’attenzione al campionato nazionale, che permette ai bianconeri di assicurarsi i giocatori più promettenti delle massime serie. Dall’altro alto lato, il lavoro con il settore giovanile, l’incredibile scambio di giovani promesse con società dal blasone minore, ma con un altissimo livello di serietà (i.e. il Sassuolo).

Che sia Higuain o un altro, la Juve ha dimostrato di esercitare un’attività monopolistica, grazie ai rapporti in lega e non da ultimo, all’ottimo progetto (il riferimento è, ovviamente, anche allo “Juventus Stadium”). Ed il Napoli?

Da tifoso, non posso non evidenziare la differenza enorme tra le linee prospettiche delle due società. Tuttavia, non condanno l’entourage degli azzurri, anzi.

Dopo quello di Maradona, che non ho visto, questo è il miglior Napoli di sempre. Storicamente, siamo stati una società di un livello diverso dalle arcinote compagini del Nord. Semmai, l’attuale momento storico si contraddistingue per un’evoluzione in favor del calcio partenopeo.

Annichilite le milanesi, il Napoli si conferma a livelli alti. Riprova di tutto ciò sembrerebbe essere la volontà di trattenere il Pipita, o meglio, di non svenderlo. Si sappia che vendere non è peccato, la stessa Juve ha costruito un impero sulla cessione di Zidane. L’imperativo, pertanto, è non svendere. Mai.

Allo stato dell’arte, se la società dovesse confermare tutti i tasselli dello scorso anno, gli acquisti fatti sinora non fanno che aumentare il livello tecnico della squadra, permettendo a Sarri di non contare sempre sui soliti nomi. Non è bastevole, probabilmente, ma è già tanto. Sempre forza Napoli !