Qual era la grafia di Leopardi?
Un percorso eccezionale attraverso otto secoli di storia seguendo preziosi e rarissimi manoscritti e testi autografi conservati dalla Biblioteca Nazionale di Napoli che saranno esposti gratuitamente fino al 30 settembre 2016 in occasione del Congresso Internazionale di Italianistica, che si terrà a Napoli.
La Biblioteca Nazionale di Napoli conserva un patrimonio d’inestimabile valore, 1.480.747 libri a stampa, 319.187 opuscoli e 18.415 opere vergate di proprio pugno dagli autori; secoli di storia della letteratura sotto gli occhi, pergamena dopo pergamena, verso dopo verso.
Carte su cui l’inchiostro, nonostante il tempo, non svilisce e mantiene la sua forza. Una mostra unica del grande patrimonio della Nazionale che per la prima volta, in contemporanea, mette allo scoperto i suoi manoscritti più importanti.
La mostra, inizialmente prevista fino al 17 settembre sarà visitabile anche domenica 25 settembre 2016 per l’apertura straordinaria della Biblioteca in occasione delle Giornate europee del patrimonio; tuttavia, per improrogabili lavori di manutenzione, l’esposizione non sarà visitabile dal 12 al 17 settembre 2016.
Un’intera teca è dedicata agli autografi del poeta recanatese, a testimoniare la vastità e l’importanza del nucleo leopardiano posseduto dalla Biblioteca di Napoli. Accanto agli scritti in prosa dallo Zibaldone alle Operette Morali, non potevano mancare L’Infinito, A Silvia, La Ginestra.
«L’emozione di chi vede per la prima volta un manoscritto è indescrivibile. Soprattutto per i giovani studenti che passano i pomeriggi chini sui libri e poi si ritrovano a leggere la grafia del poeta, riconoscendo i versi imparati a memoria» spiega Fabiana Cacciapuoti - curatrice della mostra.
La mostra si conclude con gli autografi di Ungaretti, soprattutto cartoline e lettere dal fronte: «Di particolare interesse - conclude Cacciapuoti - è una cartolina su cui sono scritti i versi delle poesia Porto Sepolto inviata dal fronte nell’inverno tra il 1916 e il 1917 all’amico Gherardo Merone, fondatore della rivista La Diana, a cui chiedeva il costo per pubblicare sul suo mensile una sua raccolta di poesie ‘100 copie, 1000 versi’. Prevediamo un grande afflusso di visitatori in questi 10 giorni ma non c’è da preoccuparsi perché la mostra tornerà a novembre».
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
«... quella favella a cui cedono tutte le vive»
Luogo
Sala Esposizioni
Data
7-30 settembre
Un percorso eccezionale attraverso otto secoli di storia seguendo preziosi e rarissimi manoscritti e testi autografi conservati dalla Biblioteca Nazionale di Napoli che saranno esposti gratuitamente fino al 30 settembre 2016 in occasione del Congresso Internazionale di Italianistica, che si terrà a Napoli.
La Biblioteca Nazionale di Napoli conserva un patrimonio d’inestimabile valore, 1.480.747 libri a stampa, 319.187 opuscoli e 18.415 opere vergate di proprio pugno dagli autori; secoli di storia della letteratura sotto gli occhi, pergamena dopo pergamena, verso dopo verso.
Carte su cui l’inchiostro, nonostante il tempo, non svilisce e mantiene la sua forza. Una mostra unica del grande patrimonio della Nazionale che per la prima volta, in contemporanea, mette allo scoperto i suoi manoscritti più importanti.
La mostra, inizialmente prevista fino al 17 settembre sarà visitabile anche domenica 25 settembre 2016 per l’apertura straordinaria della Biblioteca in occasione delle Giornate europee del patrimonio; tuttavia, per improrogabili lavori di manutenzione, l’esposizione non sarà visitabile dal 12 al 17 settembre 2016.
Un’intera teca è dedicata agli autografi del poeta recanatese, a testimoniare la vastità e l’importanza del nucleo leopardiano posseduto dalla Biblioteca di Napoli. Accanto agli scritti in prosa dallo Zibaldone alle Operette Morali, non potevano mancare L’Infinito, A Silvia, La Ginestra.
«L’emozione di chi vede per la prima volta un manoscritto è indescrivibile. Soprattutto per i giovani studenti che passano i pomeriggi chini sui libri e poi si ritrovano a leggere la grafia del poeta, riconoscendo i versi imparati a memoria» spiega Fabiana Cacciapuoti - curatrice della mostra.
La mostra si conclude con gli autografi di Ungaretti, soprattutto cartoline e lettere dal fronte: «Di particolare interesse - conclude Cacciapuoti - è una cartolina su cui sono scritti i versi delle poesia Porto Sepolto inviata dal fronte nell’inverno tra il 1916 e il 1917 all’amico Gherardo Merone, fondatore della rivista La Diana, a cui chiedeva il costo per pubblicare sul suo mensile una sua raccolta di poesie ‘100 copie, 1000 versi’. Prevediamo un grande afflusso di visitatori in questi 10 giorni ma non c’è da preoccuparsi perché la mostra tornerà a novembre».
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
«... quella favella a cui cedono tutte le vive»
Luogo
Sala Esposizioni
Data
7-30 settembre
Orari:
Lunedi-venerdì: ore 8.30-19.00
Sabato: ore 8.30-13.30
Lunedi-venerdì: ore 8.30-19.00
Sabato: ore 8.30-13.30
Tags: Leopardi Silvia esame sto leopardi storia qualcosa di napoli qualcosa di buono