Kaufmann al San Carlo: musica è gioia
Ancora una volta, il Teatro di San Carlo svela la duplice vocazione di Napoli. Quella partenopea è una città intrinsecamente mediterranea: giovane, spettinata, sacrale e dissacrante. Allo stesso tempo, però, il capoluogo campano si colloca al centro di una secolare tradizione europea, che conosce nella musica lirica la sua più esaltante dimostrazione.
Lunedì 12 settembre, nell’ambito della serata di gala “il senso del Mattino”, si è esibito sul palco del Teatro lirico di Napoli Jonas Kaufmann, uno dei più quotati tenori della scena mondiale. Per l’occasione, il San Carlo ha registrato un’enorme affluenza di pubblico, tra cui diversi rappresentanti delle istituzioni, come il Premier Renzi, il Governatore De Luca, il Sindaco De Magistris ed i Ministri Franceschini, Alfano e Giannini.
L’artista, naturalizzato svizzero, nasce in Baviera, nel 1969. La sua carriera lirica prende le mosse dal conservatorio di Monaco, dove impara le metodiche della musica classica. Subito dopo, a cavallo tra gli anni ‘90 ed il nuovo millennio, Jonas Kaufmann porta la sua voce in giro per il mondo, solcando i palcoscenici più prestigiosi del continente.
Al tempo di un’opera di Bizet o di Verdi, il tenore di Monaco conquista gli elogi di critica e pubblico, sull’onda dei quali incide le sue registrazioni. Da ultimo, il disco “Dolce Vita”, in uscita il 7 ottobre.
Come può intuirsi dal titolo, “Dolce Vita” è una raccolta di brani della tradizione italiana; non solo Modugno e Caruso ma anche pezzi della musica classica napoletana, che Jonas Kaufmann ha avuto il coraggio di cantare sul palcoscenico del San Carlo. Questo accadde lunedì, ma non solo.
Quella del 12 è stata una giornata particolare per l’artista di Monaco, iniziata in modo decisamente benaugurante. I ritmi della visita napoletana del tenore sono stati incessanti, fin dal mattino, quando ha incontrato gli studenti dei conservatori napoletani. Una volta calato il sole, invece, il palco.
La serata di gala si è svolta sotto forma di intervista ed esibizione. Il direttore del Mattino Barbano ha cercato di carpire i segreti del Kaufmann uomo ed artista. In primo piano, naturalmente, la musica.
L’esibizione è stata fedele allo spirito del tenore di Monaco, appassionata, umile e gioiosa. Come fatto con gli studenti del conservatorio, Kaufmann ha spiegato cosa vuol dire essere un tenore: un amante. L’artista è un innamorato della musica, una persona che ritrova gioia e passione nel suo lavoro. E’ un insegnamento sorridente quello di lunedì, che rilancia Napoli come capitale della cultura lirica mondiale.
Difatti, letto tra le righe, l’appuntamento del 12 è stata l’ennesima dimostrazione che quello napoletano resta un palco di riferimento per la lirica europea. Il Teatro di San Carlo non gode solo di ottime radici, ma anche di prospettive rosee.
Grazie ad un’attenta politica d’incentivazione giovanile, il Massimo di Napoli cerca di far riappassionare gli orecchi campani alla musica classica. Segue, in sostanza, un eterno leitmotiv della lirica: la gioia, la stessa che ha provato a spiegare Kaufmann.