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Quale sarà il futuro lavoro di Luigi De Magistris?

Scritto da Giuseppe Pedersoli Il . Inserito in Succede a Napoli

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Politici a tempo o politici per professione? Il dibattito sarebbe infinito, esistono sostenitori di qualsiasi teoria. Aldo Moro, Giulio Andreotti, Enrico Berlinguer, Giorgio Almirante, Benedetto Craxi detto Bettino, Giacinto Pannella detto Marco, per citare chi non è più tra i vivi, evocano la parola “statista”, a prescindere dagli schieramenti politici di appartenenza. 

Oggi chi punta esclusivamente sulla politica, rischia di brutto. Salta fuori un Grillo parlante e resti fuori da tutto. Sono curioso come una bertuccia per quanto riguarda l’attuale occupazione di ex politici, un tempo potentissimi e di cui non faccio i nomi perché sono tutt’oggi viventi (li offenderei). Allora la domanda è: quando, al termine del suo secondo mandato, Luigi De Magistris non potrà più candidarsi a sindaco di Napoli, di cosa si occuperà? E’ un uomo giovane, più di chi scrive sicuramente e pare che non abbia un patrimonio sufficiente a farlo campare di rendita. Ho più volte detto, col rischio di aumentare il numero dei miei nemici, che auspico una legge che vieti a magistrati (soprattutto i pubblici ministeri) e professori universitari di “fare politica”. Sui notai sono disponibile a discutere. Si tratta di figure professionali poco inclini al dialogo (aggiungeteci sempre il “secondo me”, pure se non lo ripeto) e abituati a decidere in assoluta autonomia. I PM, in particolare, sostengono la propria tesi contro tutto e tutti vedendo in persone, fatti, vicende un potenziale ostacolo alla sentenza di condanna di chicchessia. Il primo cittadino partenopeo ha reso forte questo mio convincimento. Fate questo esperimento. In un motore di ricerca digitate “definizione di politico”. Alessandro Manzoni scriveva: “Voi volete fare il politico; ma io ho capito tutto”. Troverete anche: “Chi sa essere diplomatico, accorto, tatticamente abile”. Sul tatticamente abile potrei pure cedere e riconoscere la dote al De Magistris. Ma su diplomazia, accortezza e se vogliamo mediazione, capacità di ascoltare gli altri… non ci siamo. “Gigino avimme scassat” letteralmente sfancula tutti, litiga col premier e col presidente della Regione (Campania). Cambia assessori ad un ritmo forsennato. Con le buche per terra che rendono la nostra una città gruviera, parla di “Napoli soggetto politico”. Anticipo la critica: la maggioranza di chi ha partecipato al voto (e non la maggioranza dei napoletani) lo ha confermato sindaco. E’ vero. Ma la politica è anche un “famo a fidarse”, come dicono a Roma. E quale forza politica si fiderà di mandarlo alla Camera o al Senato (al di là delle riforme post referendum)? Perché da solo non ce la farebbe, secondo me, a guadagnarsi uno scranno, nemmeno in Regione o a Strasburgo. Posto che non dovrebbe rientrare in magistratura, dopo gli strali del CSM, potrà reinventarsi avvocato? Voi gli affidereste una vostra causa? Potrebbe fare l’imprenditore, magari insieme al fratello? E in quale settore? Il tempo passa e, se saremo ancora tutti su questo pianeta, vedremo con quale attività lavorativa Luigi De Magistris riuscirà a “mettere il piatto a tavola”. Senza preoccuparci eccessivamente. Pare che la moglie lavori e che sia di buona famiglia. Di fame non morirà.