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Del mondo, del Sud e del nostro futuro: intervista a Giorgio Tonini

Scritto da Riccardo Barone e Angela Pascale Il .

giorgio tonini sud mondo

A Napoli, dopo l'iniziativa al circolo dell' Arenella con l’On. Leonardo Impegno "100 passi", non potevamo fare a meno di intervistare il Senatore Giorgio Tonini, Presidente della Commissione Permanente Bilancio e capogruppo PD in Commissione Affari Esteri. Si rivela gentile come pochi, disponibile alle nostre domande e soprattutto con una visione lucida del mondo, partendo dal Mondo e arrivando al nostro Sud.

Come sta il mondo nel 2016?

“Il mondo è in una situazione paradossale, perché c’è stata sia una crescita che ha rimesso in moto intere aree dello stesso condannate alla povertà e al sottosviluppo, per di più dal punto di visto politico la globalizzazione è in crisi, c’è una forte spinta a chiusure protezionistiche e questo ha sempre prodotto disastri. Perfino sull’asse atlantico c’è una situazione complicata, il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) si allontana e l’Europa sta rimettendo in campo barriere fisiche.

Usa: chi vincerà le elezioni?

Se vince Trump la globalizzazione potrebbe continuare ad arretrare, la Clinton potrebbe portare una vera distensione nei rapporti internazionali. Mai come questa volta, la scelta degli americani ha un carattere globale.

Corbin è stato rieletto segretario del Labour in Gran Bretagna: cosa sta succedendo in Inghilterra e perché la sinistra riformista non ha presentato un candidato al congresso?

Nessuno sa come gestire la decisione della Brexit, “Schäuble (Ministro delle Finanze del Secondo governo Merkel ndr) ha detto: “spesso capita di avere leader non in grado di gestire la sconfitta, questa volta abbiamo dei leader non in grado di gestire la vittoria”. Di questo problema il Labour Party non è parte della soluzione ma del problema, Corbin è stato ambiguo sulla Brexit e ora il Labour sta diventando irrilevante, il Labour su quella strada rischia di vivere i suoi giorni peggiori. Il punto è capire se il partito ha, al suo interno, le risorse per ripartire, tutti pensano ad un’eventuale ricomparsa di Milliband per ricreare la linea del New Labour. Se il Labour non si riprende si rischia una vera implosione del quadro politico inglese al termine della vera Brexit, per ora neanche avviata.

In questo quadro quale è il ruolo del PSE (Partito Socialista Europeo) e qual è il ruolo dell'Italia?

Il PSE è in una situazione critica, per contare dovrebbe avere una idea precisa su dove portare l’Europa, al momento c’è una frattura tra i partiti membri che sono ancora centrati sulle politiche nazionali ed il PSE non è motore alternativo in grado di rimettere in moto la costruzione europea. L’egemonia dei partiti di centrodestra, in questo quadro, sembra non avere alternative perché quasi sempre riescono ad arginare le forze populiste. L’Italia, con Renzi ed il PD, è uno dei pochi casi di successo della sinistra riformista e sarebbe bene che questo venga considerato anche dai critici del Pd, che spesso ignorano che in mezzo alle difficoltà il nostro partito è uno dei pochi partiti di governo con una visione ed un’idea di Europa.

Ultima domanda: Quali sono le priorità del Governo? Soprattutto in vista della prossima legge di bilancio e se, in quest’ultima, c'è posto per il sud?

Il posto per il Sud dovrà esserci, perché la legge di bilancio, anche se con margini molto ristretti, dovrà puntare alla crescita, allo sviluppo e all’occupazione. In questo senso il nodo del sud è decisivo, l’anno scorso si sono prese misure significative per il sud (credito d’imposta per gli investimenti e prolungamento della decontribuzione per i neoassunti), che hanno avuto un effetto importante. Quelle misure vanno rafforzate e non certo indebolite.

 

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Tags: Regione Campania giorgio tonini europa intervista senato bilancio