Festa di SUDD: Bassolino e De Magistris a confronto
Si è conclusa domenica 2 ottobre la Festa della Fondazione SUDD, tenutasi presso il Circolo ILVA di Bagnoli (via Coroglio 49, Napoli). Sono stati quattro giorni davvero intensi per la vita politica e sociale della città e del quartiere: i cittadini hanno avuto la possibilità di ascoltare tante personalità illustri, e di farsi un’idea sui vari orientamenti politici da seguire.
Senza alcun dubbio il culmine della festa si è raggiunto sabato 1° ottobre, quando sono stati intervistati Bassolino e De Magistris. Moderatore del dibattito è stato niente di meno che Marco Damilano, noto giornalista italiano, vicedirettore de “L’Espresso”. Il dibattito è stato davvero corretto tra le parti: si è parlato di tanti argomenti ma in particolare di sicurezza del territorio, di Bagnoli e del commissariamento, senza dimenticarsi del Referendum. Il dibattito si è protratto per circa due ore. Le domande poste ai due candidati sono state le seguenti:
Il Sud può avere rivalsa tramite la sua capitale, ossia Napoli? Cosa intende De Magistris per città metropolitana?
Bassolino ha subito preso parola, argomentando in modo vivace la superiorità dello Stato su qualunque discorso di natura “indipendentista”, in particolare criticando la scelta del sindaco di considerare Napoli caput mundi. L’accento è stato posto soprattutto sulla “statalità” e, riportando le sue parole, su “un discorso che preveda una collaborazione tra le autorità locali e il Governo, affinché la città e i cittadini possano vivere in serenità”.
Risposta del tutto contraria invece arriva dal sindaco, il quale ritiene necessario un intervento forte e deciso da parte dell’autorità comunale, la quale è l’unica che effettivamente conosce le problematiche del territorio. Si parla anche di fondi perequativi, calcando la mano sulla scarsità di fondi che il comune riceve, soprattutto da parte della Regione. Non solo, il sindaco chiarisce bene come sia necessaria la divisione tra Regione, Province e Comuni, affermando che “L’Italia è il paese dei Comuni”. Non manca una critica al governo, il quale, dati alla mano, investa circa il 98% delle risorse economiche per il Nord Italia, trascurando il Meridione.
Una cosa in comune che avete avuto è stata la forte personalizzazione con la città. Il tema è: un sindaco eletto direttamente dalla città di Napoli, che rapporto ha con il Governo centrale? Perché il sindaco non parla con Renzi? E su Bagnoli?
La parola è stata sempre lasciata a Bassolino, che interviene in modo diretto, proclamando un “Fondo Napoli”, per porre il gioiello del Sud come capitale del mediterraneo. Si necessita quindi una politica organizzata e coordinata con il Governo centrale, per porre fine alla piaga della criminalità e del grande sconforto che i partenopei hanno nelle istituzioni. Non finisce qui, parlando del rapporto tra il premier e il primo cittadino, ritenendo che le discussioni non portano a niente di buono. “Si necessita un dialogo tra sindaco e Presidente del Consiglio per la risoluzione immediata della questione Bagnoli. I litigi istituzionali non giovano a nessuno.”
Una risposta piena di enfasi proviene da De Magistris, il quale tuona: “ Il sindaco ha parlato a tutti i livelli istituzionali. Ma non come sindaco, ma come rappresentante della città di Napoli. Il conflitto nasce quando non si rispetta un accordo. Il commissariamento di Bagnoli, in particolare art. 33, è una diretta violazione della Costituzione, nonché una violazione di accordi regressi. Si è cercato il dialogo diretto col Presidente del Consiglio, ma è sempre stato rifiutato.” Si è parlato anche della manifestazione, confermando la linea pacifica della stessa. La risposta si chiude con una menzione precisa al commissariamento, ritenendo che “ Il problema non è il commissario, ma la legge sbagliata. Noi non accetteremo mai il commissariamento. Le decisioni si prenderanno a Palazzo San Giacomo, non pretendiamo che un commissario usurpi il potere della città. C’è bisogno di un rapporto diretto e non tramite rappresentanti. Non è Napoli che sfugge al rapporto. Il problema è solamente istituzionale, non pratico.”
Come si schiererà il sindaco per il referendum? Farà uno scontro con Renzi in televisione? Come può essere gestita la situazione del PD il Campania? Questo peserà sulla votazione referendaria?
Prende infine parola il sindaco, il quale si esprime così sul referendum: “Sul referendum sono contrario, perché la nostra Costituzione è capibile da tutti, sono chiari. Oggi si tenta di complicarla. Unico obiettivo: concentrare tutto il potere nelle mani di un unico premier. La costituzione vive attraverso i comportamenti quotidiani: finalmente la si sta applicando e tentano di cambiarla. Prima di cambiarla, perché non la attuiamo? Il confronto con Renzi non lo voglio fare, visto che non mi incontra.(Risate del pubblico).
Bassolino chiude quindi il suo dibattito così: “ non parliamo delle primarie, per una questione di stile. Si, questo pesa davvero molto sul clima referendario del si. Il problema è di fondo: la scelta di non fare niente dopo il voto, non è stata una scelta saggia. A differenza di Luigi che è un sindaco che lotta e combatte per questo no. Si necessitano opere di convinzione, cercando fin da ora di pensare al giorno dopo. A Napoli il si è in difficoltà, ma a livello nazionale lo scarto tra si e no non sarà molto grande.
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