fbpx

Harry Potter & La Maledizione Dell’Erede, recensione a cura di Francesco Verdosci

Scritto da Francesco Verdosci Il . Inserito in Letteratura

 potter napoli

Napoli, 24 Settembre 2016, ore 24: Sono attimi concitati quelli che si vivono negli istanti che precedono la mezzanotte tra un afoso venerdì ed un fresco sabato di fine settembre nella misteriosa e magica Partenope.

Siamo al Vomero, a Piazza Fuga; la Libreria #IoCiSto, prima libreria ad azionariato popolare d’Italia, ha organizzato il Torneo TreMaghi più Uno, un evento unico nel suo genere, in esclusiva in Italia ed unico torneo autorizzato dall’editore Salani.

In Occasione dell’uscita del nuovo capitolo delle avventure magiche di Harry Potter – Harry Potter & La Maledizione dell’Erede – nell’ambito del suddetto torneo, Venerdì 23 settembre si è svolto il Gran Ballo del Ceppo, ispirato al fantasmagorico ballo descritto nel quarto capitolo della serie del maghetto più famoso del mondo. Tanti appassionati lettori e fans della saga creata dalla britannica J. K. Rowling, travestiti dai loro personaggi preferiti, hanno ballato, sfilato e magicamente animato la movida Vomerese in attesa dello scoccare della mezzanotte, ora in cui si sono spalancate le porte della Libreria ed hanno potuto finalmente acquistare la loro agognata copia del libro. Un libro che è stato subito definito come una Fan Fiction – termine che indica una rilettura da parte di un appassionato vero conoscitore della materia – e che sta dividendo critica e pubblico, a partire dallo stile di scrittura con cui è realizzato.

La differenza coi capitoli precedenti, che ha fatto storcere il naso specialmente ai fan più accaniti, sta appunto nella sua nuova forma: è la sceneggiatura, in due parti, di un’opera teatrale che ha debuttato a Londra a giugno 2016 al Palace Theatre. Lo Spettacolo, di cui è autrice la Rowling insieme a due ottimi mestieranti dello spettacolo quali Jack Thorne e John Tiffany, è stata pubblicata in Reharsal Edition il 31 luglio 2016 per il mercato britannico ed internazionale, mentre la versione italiana è stata pubblicata, appunto, lo scorso 24 settembre.

Questa storia, ambientata 19 anni dopo la conclusione di Harry Potter & i Doni della Morte, ricomincia nello stesso identico punto in cui era rimasta, sul binario 9e ¾ mentre gli oramai adulti Harry, Ron, Hermione, Ginny e Draco salutano i propri figli mentre si apprestano a salire sull’Hogwarts Express. Da questo momento i protagonisti veri e propri della storia sono l’alquanto irrequieto secondogenito di Harry Potter, Albus Severus Potter - che viene a sorpresa smistato in Serpeverde – ed il figlio di Draco, Scorpius Malfoy e lo sviluppo della loro avventurosa relazione.

Ovviamente, il lettore si chiede se un Potter ed un Malfoy andranno d’accordo, diverranno amici o si scontreranno come i loro famosi genitori. Senza ovviamente rivelare troppo della trama a coloro che ancora non si sono cimentati nella lettura di quest’avventura, sicuramente la base dell’opera – ed a mio avviso un suo pregio – è la voglia di essere un racconto di formazione, il racconto dell’adolescenza dei giovani Potter e Malfoy e del rapporto conflittuale coi rispettivi genitori e la loro ingombrante aurea (da eroe quella di Harry Potter e da ex Mangiamorte e seguace di Voldemort quella di Draco Malfoy).

Ciò che a mio avviso può deludere, addentrandosi nel testo dell’opera, è che il tipico conflitto genitori/figli viene tirato troppo per le lunghe, a tratti diventa quasi noioso e scontato. Mancano le descrizioni degli ambienti e della routine del mondo che circonda i personaggi, che erano e sono il punto di forza di ogni saga letteraria fantasy degna di questo nome.

Si ritrovano, inoltre, alcune lacune ed incongruenze tra le trame precedenti ed i “nuovi“ personaggi, tra quelli che si ritrovano in questa avventura e quelli che avevamo lasciato nel finale de I Doni Della Morte; tanto che alcuni caratteri diventano molto più eroici e con molta più bonomia di quanto ci si possa mai immaginare. Fondamentalmente è, per questo motivo, una storia derivativa, che tenta di reinserire, rielaborare ed espandere quanti più personaggi e situazioni tipiche dei capitoli precedenti e che ci hanno fatto innamorare di essi. Una operazione da rispettare, se poi la si condivide o meno è tutta un’altra faccenda. Chi ha già avuto modo di leggerlo, sia in Italia che nel resto del mondo, lo ha trovato un vero e proprio tradimento narrativo che difficilmente si potrà perdonare. A meno che non si attenda la già annunciatissima versione cinematografica che si spera cerchi di rimediare agli errori commessi in questo capitolo.

Nonostante tutto, va sottolineato che la trama procede quanto mai spedita, grazie alla sua forma da sceneggiatura, fatta di dialoghi quanto mai taglienti, ed è sicuramente molto avvincente; prende il lettore fino all’ultima pagina con dei “colpi e cambi di scena” davvero suggestivi, annotati ovviamente come da copione.

In conclusione, si può tranquillamente affermare che questi gustosi particolari permetteranno al lettore di riconciliarsi facilmente con quei suddetti errori e buchi nella trama. Ciò rende, dunque, quest’ultimo, un libro assolutamente consigliato anche ai fan duri e puri, che nonostante tutto riusciranno a ritrovare la magica essenza di una saga fantasy che, nel bene o nel male, non smette mai di sorprendere.

Buona Lettura a tutti, cari lettori, babbani e non.

 

Harry Potter & La Leggenda di Partenope

 

Gegh il topo e la fortuna di Sol Levante (Parte 2)

Gegh il topo e la fortuna del Sol Levante (parte1)

Qual era la grafia di Leopardi?

Tags: Napoli qualcosa di napoli harry potter verdosci