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Gegh il topo e la fortuna di Sol Levante (Parte 4)

Scritto da Alessandra Mugnolo Il . Inserito in Port'Alba

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[…]Ma la notte era ancora fonda e Gegh aveva un viaggio da portare a destinazione così salutò il suo amico Andreas e si allontanò fra le rocce barcollando a causa di una gran mal di testa— Sarà stato tutto questo “sottosopra” — si convinse, e si incamminò verso i campi di grano della Terra dei Filigrana. Fu a Filigrana che Gegh vide Anastasia Lefràve intrecciare fili d’oro.

— Salve signorina, sa se è questa la via giusta per Sol Levante?

— Guardi, questa strada porta ad EST ma non so dirle di più! La prego però adesso di non importunarmi che ho del lavoro da sbrigare. Se ne vada! E’ ancora lì? Vada, vada! Non ha sentito? Non è neanche un bel vedere tutto grasso e sproporzionato com’è e se non ho un bel vedere lavoro male e mi vengono gioielli orribili.

— Mi dispiace averla disturbata. Mi scusi e buon lavoro!

— No, mi scusi lei, la prego si segga qui e resti un poco con me, non parlo mai con nessuno... Non ero così scortese tempo fa, lo sono diventata quando mi sono ammalata di Infelicità.

— Come l’ha presa questa brutta malattia?

— Mi sono ammalata di Infelicità da quando il mio uomo mi ha lasciata molto tempo fa ed è andato via.

— Capisco…E perché non si cerca un altro fidanzato?

— Perché no! Lui tornerà.

— Ma è passato tanto tempo deve accettare che le storie d’amore possano finire signorina Anastasia. Io non sono mai stato innamorato e da quello che vedo intorno a me le storie d’amore prima o poi finiscono, ma la cosa bella è che ne iniziano delle nuove!

— Hai ragione Gegh ma la mia Infelicità me lo impedisce. Se non fossi ammalata di Infelicità potrei accettarlo anch’io, potrei accettarlo eccome!

— Lei non è ammalata di Infelicità, signorina Anastasia, lei ha solo paura dell’infelicità. Lei spera che prima o poi lui torni solo per non affrontare l’infelicità che le darà la consapevolezza che lui non tornerà mai.

—Può anche essere, mio caro, ma vedi, la speranza è molto spesso una necessità e l’illusione il prezzo che questa ci lascia da pagare. Prima di congedarla vorrei farle una domanda: come ha fatto a non alterarsi dinanzi alla mia sgarbatezza?

— Ho soltanto imparato a non caricare di eccessiva animosità quello che mi viene detto. Spero tanto che prima o poi lei guarisca signorina Lefrave. Buone cose!

— In bocca al lupo Gegh per il suo viaggio- concluse Anastasia Lefrave con un mezzo sorriso.

— In fondo Anastasia non ha tutti i torti— pensò Gegh continuando a camminare verso Neapolis mentre la notte iniziava a schiarirsi. […]

 

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