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Café Philo napoletano

Scritto da Rita Falerico Il . Inserito in Port'Alba

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Nel recente convegno tenutosi ad Ischia organizzato dal Centro Internazionale per la Ricerca Filosofica tra fine settembre e inizio ottobre, pensatori provenienti da tutto il mondo si sono ritrovati con l’obiettivo di ricercare le giuste strategie operative per instaurare un discorso fra filosofia e istituzioni, proponendo la presenza, il ruolo, il lavoro del filosofo all’interno del mondo lavorativo, dentro le istituzioni, le aziende.

Una figura simile a quella di un mediatore, che concretizzi la determinante importanza della discussione filosofica a livello pubblico, valorizzando la sua capacità di “contrastare gli effetti di neutralizzazione etica e politica legati all’inconsapevole trionfo della tecnologia in ogni settore della vita”, parola di Gianni Vattimo e James Conant dell’Università di Chicago.

E per la seconda volta – l’anno scorso il tema a Ischia era il recupero della filosofia nella società tecnologica – si è vista la filosofia ‘camminare fra la gente’, farsi carico dei problemi del mondo e delle difficoltà che quotidianamente uomini e donne, bambini e deboli, cittadini e apolidi incontrano sul loro cammino.

Un confronto diretto con la realtà, con la complessità del contemporaneo, una sfida a cui i filosofi non possono non rispondere, a cui sono chiamati se non altro per dimostrare di possedere quel tanto di giusto coraggio per intervenire nei problemi.

E’ ormai dal 2009 che gli amici del Cafè Philo promuovono l’evolversi di questa ‘funzione filosofica’, da quando dopo il primo corso triennale di formazione per counselor filosofici attuato dalla scuola di alta formazione Metis – unica in tutta l’Italia meridionale- un gruppo di counselor decise di dar vita ai Café, sulla scia di quelli che Sautet a Parigi creò inaspettatamente parlando di filosofia con gli amici al Café des Phares.

Parlare di ‘argomenti alti’ fuori dalle aule accademiche, dimostrare che la filosofia è un modo di avvicinare il mondo, di creare rapporti, relazioni, incontri con l’altro, uno stile di vita che tiene sempre vivo il senso critico e la libertà di mettersi in discussione. Questo è lo spirito dei café.

Ogni anno, da allora, gli amici del Cafè Philo napoletano si sono incontrati mensilmente per discutere di vari temi e problematiche di attualità: la Verità,l’Eros, il rapporto Uomo/Macchina -solo per citarne alcuni- analizzandoli secondo diversi punti di vista e approccio metodologico. Il cuore degli incontri sono stati e sono i dibattiti che spontaneamente nascono, durante i quali i relatori si aprono alla discussione accogliendo le domande del pubblico.

In molti hanno condiviso il progetto e donato il loro apporto gratuito e libero, docenti filosofi, sociologi,psicologi, esperti, artisti, operatori culturali, ‘maghi’ della comunicazione, associazioni culturali e di volontariato.

Era quello che ci si proponeva come counselor, come appassionati amanti della filosofia. Scrive Ran Lahav in un bellissimo testo “Oltre la filosofia- alla ricerca della saggezza” chiedendosi cosa resta da fare per la filosofia in un mondo contemporaneo così fatto e determinato: “A questo stadio, l’obiettivo è la saggezza, in altre parole sviluppare la dimensione aggiuntiva. Questa è una consapevolezza che si apre a tutte le diverse teorie, che ascolta le molte voci della realtà, molto oltre i nostri limitati confini psicologici continueremo ad avere esperienza delle cose come sempre, ma nella nostra consapevolezza aggiuntiva, prenderemo parte anche ad altre prospettive al di là delle nostre solite teorie, per me questo è un passo cruciale nel processo del fare filosofia, aprire la mia consapevolezza oltre i confini dei miei limitati pattern”.

E Berardo Impegno, Stefania Tarantino, Pina De Luca, Adriana Valerio, Elisabetta Zamarchi, Guglielmo Tamburrini, Giovanna Borrello, Maria Donzelli, Giovanni Casertano, Mario Mastropaolo nomi ricordati qui fra i tanti ( l’elenco completo sarebbe lungo ) si sono aperti al dialogo con associazioni, curiosi intellettuali, attori, artisti, volontari che nella loro vita desiderano e si impegnano in un continuo dialogo con il sociale e con gli altri, scopo: condividere il progetto che sia possibile costruire e realizzare una società più libera, condividere emozioni, dubbi e contrasti di idee e strategie operative.

Un successo quello di avere accanto giovani attori ad aprire con piccole performance recitative gli incontri o giovani che si sono prodigati nel ricercare e formattare l’immagine giusta per redigere le locandine. Una piccola pubblicazione raccoglie le lectio fino al 2013.

Quest’anno il tema affrontato è di grande impatto, si parlerà del nemico, e lo si cercherà di affrontare a 360gradi; il primo incontro si è tenuto il 18 ottobre scorso presso il caffè letterario il tempo del vino e delle rose, in piazza Dante. Un giovane trentenne, autistico, un artista che dipinge nei suoi quadri treni trasferendo nella tela tutto ciò che il tema del viaggio trascina con sé, ha emozionato con la sua voce interrotta nel mentre chiedeva ascolto e dialogo. Nemico non è certo lui, il diverso, nemico è il pregiudizio che ci impedisce di aprire gli occhi all’interno dei nostri conflitti e delle nostre incapacità di visione: un treno contro il pregiudizio era il titolo dell’appuntamento.

Si proseguirà il 26 ottobre presso l’Istituto Italiano degli Studi Filosofici con un dibattito sulla poesia, o meglio sulla forza rivoluzionaria della parola poetica organizzato con l’Associazione Eleonora Pimentel che vedrà come ospite Caterina Pontrandolfo, regista, attrice, cantante, poeta con i versi di in punta d’ago.

In novembre ci sarà l’incontro con il cinema e a dicembre chiuderemo il 2016 con l’arte. Da gennaio in poi si riprenderanno gli incontri di stampo più teorico e la presentazione di libri e progetti sociali. Il calendario completo di date e definito anche nelle piccole sorprese che si sono volute offrire, sarà noto a breve (per saperne di più sulle lectio delle passate edizioni si può consultare il sito www.peripli.org, associazione culture e società euro- mediterranee con la quale si collabora e della quale la scrivente è vicepresidente).

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