“Rosetta ‘a masaniella”, Napoli che si cerca, si racconta e…
Napoli diventa musical con la creatività di “Agorà Arte” ed il genio artistico di Renato di Meo. La storia ambientata negli anni che precedono l’Unità d’Italia si caratterizza di una sceneggiatura coinvolgente, sarcastica ed ironica.
Alla conferenza stampa di presentazione del musical “Rosetta 'a masaniella”, che debutterà in anteprima nazionale il 27 ottobre al teatro Bolivar alla Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, sono intervenuti:
-Alessandra Clemente, assessore ai giovani, politiche giovanili, creatività e innovazione del Comune di Napoli;
-Renato Di Meo, regista-autore dello spettacolo;
-Antonio De Luca, patron del teatro Bolivar.
Insieme hanno trattato le diverse tematiche che questo identy-musical tratterà. L’assessore Clemente si è congratulata con il Bolivar per “l’eccezionale opera artistica svolta sul territorio napoletano” e si è complimentata con “Agorà Arte” per l’azione culturale svolta. “Il cuore di Napoli batte forte, sempre” rappresenta l’essenza dell’intervento della giovane rappresentante del governo cittadino, che invita il pubblico a riempire le sale del Bolivar dal 27 ottobre al 2 novembre, per uno spettacolo che parla di Napoli. Ha proseguito affermando che “Dobbiamo impegnarci per l’emozione positiva”, in quanto il teatro può esser un deterrente per i mali della società, donando adrenalina creativa alle attività delle giovani generazioni.
Il patron del Bolivar De Luca rivede nella Clemente una novella “Rosetta Masaniello” e afferma che l’opera di De Meo è di un’attualità storico-sociale senza precedenti, perché parla di “una Napoli che va raccontata nel mondo per tanti anni.”
Renato De Meo, autore della piece teatrale, ammette che la realizzazione di una simile opera non sarebbe stata possibile senza un gruppo di lavoro professionale ed affiatato nel tempo. Uno di questi sicuramente è il m° Pasquale Cirillo, autore delle musiche realizzate con la scala tonale napoletana, e di tutta Agorà Arte che “nelle periferie di Napoli” svolge un’importante opera educativa con i giovani.
Le coreografe Stefania Anatriello, Susy Amoroso e Antonella Sguardo (che recitano anche), le voci di Manuela Renno e Serena Stabile, le attrici Annarita Stizzo, Maria Fenizia, Nicola Arena e Vincenzo Giammone e da un nutrito gruppo degli allievi dell’Accademia di Agorà Arte, accompagnati musicalmente da Fabio Esposito, Giuseppe Arena e Pasquale Cirillo, rappresentano i protagonisti di questo musical.
Masaniella, ci racconta orgogliosamente, insieme al cast di giovani cresciuti con lui “è una popolana che guarda avanti, che vive male nel presente e che alla fine non viene seguita più dal popolo.”
De Meo malinconicamente descrive come il potere costituito abbia sempre bistrattato Napoli, concedendole poca autonomia, e di come con questo spettacolo voglia restituirle una sua identità. Una Napoli che vaga, che cerca e che non trova, che ha perso per strada il suo quid, finendo in questa ricerca per distruggersi da sola.
“Napoli-ribadisce De Meo, un fiume in piena,-diventa matrigna e non mamma dei suoi artisti.” Rosetta ‘a Masaniella non è una riedizione di un femminismo fine a se stesso, ma la restituzione di una centralità sociale dell’universo femminile, rappresenta quell’azione che la città vede fare per darsi a se e agli altri.
De Meo ha concluso affermando, con occhi vividi di passione che “I giovani devono, solo loro raccontare che Napoli è la città più bella del mondo. Rosetta ‘a Masaniella può ripercorre i filoni d’oro che hanno contraddistinto La Gatta Cenerentola di De Simone negli anni settanta e C’era una volta scugnizzi nei primi anni del duemila.”
Uno spettacolo dinamico, in un teatro dove “l’arte libera l’arte”, alla ricerca del graal identitario, di una condivisione e di una immagine positiva per una città che potrebbe vivere dei suoi talenti.
Dal 27 ottobre al 2 novembre vi consiglio di spendere qualche ora del vostro tempo per immergervi nell’essenza di una napoletanità da ritrovare.
Cinema Mon Amour. I Giovedì dell'Astra
Rigemmelaction, il derby del Sud come occasione di festa culturale
Universiadi 2019: un'opportunità sportiva, turistica e culturale