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Universiadi 2019 a Napoli: quali strutture adibite?

Scritto da Fabio Lauri Il . Inserito in Il Pallonetto

Lauri Universiadi

Si terranno nel 2019 a Napoli le “Universiadi”, evento di grandissima portata internazione. La Campania ha ricevuto 15 voti favorevoli per l’assegnazione dell’evento, mostrandosi consapevole delle responsabilità che ne derivano. Qual è lo stato delle strutture in Campania, precisamente a Napoli, per quanto riguarda il settore dello sport? Ecco il tasto dolente.

Le strutture a Napoli, in particolare per determinati settori sportivi, sono davvero al collasso. Per esempio, lo  stadio “Collana”, simbolo dell’atletica, del calcio, del football e di tantissimi altri sport, versa in condizioni pessime, al limite dell’agibilità. Per non parlare della Scandone, la più grande piscina del Sud Italia. Una gestione comunale pessima, condita da barbarie interne e amministrazioni  al limite della legalità non permettono il rilancio di una delle strutture migliori in Campania. E non finisce qui: l’ente “Mostra D’Oltremare” ha da poco revocato la concessione di uso alla società sportiva “Acquachiara”, facendo chiudere l’ennesima piscina.

Sono previsti  circa 270 milioni di euro per modernizzare le strutture e creare un campus, una sorta di casa base per gli atleti all’interno degli ex edifici della base NATO di Bagnoli. Si prevede anche un forte incremento dei sistemi di trasporto, sia su rotaie che su gomma. Il problema è sempre lo stesso: quanti di questi soldi verranno davvero investiti per questo evento? Quante di queste strutture, alla fine della manifestazione, resteranno in vita?  Allo stato attuale delle cose, la risposta alla maggior parte di questi quesiti è senza alcun dubbio negativa, dato che gli impianti campani non sono assolutamente in grado di gestire una massa di atleti tanto ampia come quella prevista. Il presidente della Regione De Luca ha più volte affermato che “questo evento porterà grandi risultati, sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista economico, prevedendo un afflusso di denaro nelle casse del Comune e dei vari enti di trasporto”. La responsabilità a cui andiamo incontro è davvero alta, rischiamo di fare una figuraccia internazionale. Si richiederà un intervento massiccio e duraturo su gran parte degli impianti.

Si spera quindi che, una volta effettuato il “restauro” di questi edifici, lo sport in Campania possa subire un incremento ancora maggiore, considerando il grande impatto sociale che ha sulla nostra cittadinanza. La situazione dovrà essere gestita nel migliore dei modi, evitando speculazioni di qualunque tipo. Si riuscirà a fare tutto questo? Per fortuna, mancano ancora 3 anni: il tempo per rimediare e aggiustare le cose c’è.  

 

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Tags: Regione Campania trasporti universiadi