Il cammino per San Carlo
Ogni giorno sono solito attraversare due municipalità a me molto care: la terza e la quarta. Come un moderno pellegrino, affronto questo viaggio di circa 2 km, un po’ come i pellegrini affrontavano il cammino di Santiago. Attraverso le facce e le parole di molti deambulanti come me, oniricamente mi sembra di intraprendere il “Cammino di San Carlo…”.
Le facce sono sempre le stesse, così come le lamentele e i discorsi che di sfuggita raccolgo qua e là. Il Napoli che va bene, va male, poteva, doveva… Il lavoro che scarseggia, le malattie e...i territori che stanno cambiando alla velocità della luce. In peggio, di molto purtroppo.
Piazza Nazionale, Piazza Poderico, Piazza Carlo III, Piazza Gravina e la mia amata Piazza G.B.Vico presentano problemi differenti la cui soluzione sembra lontana dall’esser presa in esame.
La loro peculiarità è quella di presentarsi almeno sei giorni alla settimana come una pattumiera a cielo aperto, magari giustificabile solo a Capodanno. Carte, ortaggi, deiezioni canine, siringhe e chi più ne ha più ne metta adornano quest’ambiente. Il tutto tra lo zig zagando di mamme, nonni e bambini che per evitarli scendono dai marciapiedi preferendo il rischio delle auto in transito che, giustamente, segnalano loro la propria presenza con strombazzi di clacson.
La situazione peggiora con la pioggia che rende la situazione più “liquida”, con l’aggiunta di ulteriori problemi alla viabilità atavici, allagamenti e rallentamenti.
L’operazione di spazzamento e raccolta di tutto ciò avviene all’incirca una volta ogni 10 giorni su questi territori con una situazione ambientale che produce animali visibili ed invisibili nocivi alla salute dei residenti e dei passanti.
Inoltre, mentre Piazza Nazionale e Piazza Carlo III rispondono bene da un punto di vista commerciale con i loro tanti punti ristoro e bar, le altre piazze divengono dopo le 20 aree tetre e pericolose, dove è diventato difficile o impossibile fare business.
L’eliminazione dell’ASL di quartiere circa 3 anni fa ha eliminato un punto nevralgico per la sicurezza e la salute dei cittadini che, per lo più anziani, sono ora costretti a recarsi a Santa Teresa degli Scalzi per effettuare le visite programmatiche. Nonostante raccolta firme e tant’altro, è stato attuato uno sfratto di una struttura che rappresentava un tratto distintivo del territorio, con ovvie problematiche per le categorie più deboli.
Scarsa illuminazione, poca sorveglianza, con tre commissariati in 3 km quadrati, e una mancanza di governance nel produrre eventi ed esser attrattore di clienti, concludono un quadro apodittico.
Molti spazi sono delle aree dove violenza e spaccio vengono perpetuate a cielo aperto a pochi passi da pattuglie di polizia che si girano dall’altra parte, spesso intente a sorseggiare un caffè.
Vedere tanti turisti nella Napoli bene e del centro storico, una pulizia impeccabile ed una gran bella organizzazione che fotografa una cartolina della città, fa tanto male al cuore. I nostri territori sono intrisi di storia e vengono demonizzati e periferizzati da un governo municipale assente o quasi.
Dopo un semestre scarso la terza municipalità non ha visto cambi di rotta nella sua gestione. Tutti gli agoni vincenti si sono ritirati e seduti sulle loro poltrone soffici, abbandonando i territori per passare alla tastiera. Pochi sono quelli rimasti a presidiare e far politica buona, con iniziative (pro)positive.
La rabbia è che specialmente G.B.Vico può contare almeno 7 consiglieri di municipalità eletti, che pur vedendo guardano e passano, nascondendosi dietro un “m’impegnerò…” eludendo le promesse fatte in campagna elettorale, pur essendo in maggioranza.
Spero che questo mio pellegrinaggio non diventi un cammino in un deserto di alluminio e cemento, con serrande chiuse e sempre meno persone per la strada.
Ci sono nato, ci son cresciuto e tra mille difficoltà ho deciso di non abbandonarla.
Vi aspetto in cammino per San Carlo…