La riqualificazione di Bagnoli procede a rilento ma nei laghi dell’Italsider la natura prende il sopravvento
Mentre sembra che l’area industriale dismessa di Bagnoli si sia avviata lentamente al completamento della bonifica ed alla sua riqualificazione, con l’avvio dei primi lavori predisposti nei piani previsti da Salvatore Nastasi, Commissario di Governo, e le prime azioni di Invitalia, soggetto attuatore della riqualificazione dell’area che ospitava l’Italsider, la natura non attende i tempi della burocrazia e dei finanziamenti e, dove può, prende il sopravvento.
È il caso dei piccoli laghi artificiali presenti nell’area dell’Italsider, in origine realizzati per accogliere le acque cariche degli scarti della lavorazione dell’acciaio che vi defluivano, assieme ad oli industriali, che venivano poi recuperati con macchine raschiaolio. Eppure, i laghetti, visibili solo dall’alto, nonostante l’inquinamento subito per anni, presentano un biotopo piuttosto stabile, segno che la natura sta riappropriandosi di questi spazi. Infatti, nei laghetti e nelle aree verdi circostanti sono state osservate diverse specie appartenenti alla flora/fauna locale, in particolare è stata osservata la presenza di avifauna di diverse specie come Fulica atra, Erithacus rubecula, Parus major, Turdus merula, Gallinula chloropus e diversi rapaci come la Civetta e il Falco pellegrino. Molti frequentatori del Pontile Nord di Bagnoli, infatti, hanno affermato di avere spesso visto proprio delle coppie di falchi che, probabilmente, hanno nidificato nella vasta area industriale dismessa, così come sono frequenti gli avvistamenti di nutrie e fagiani. Inoltre, vi è un rigoglioso canneto di Phragmites australis, unica rappresentante del genere Phragmites, piante di origine eurasiatica ma ormai cosmopolite. Il terreno circostante presenta, posandovi semplicemente lo sguardo, i segni lasciati dall'industrializzazione, riconoscendovi innanzitutto la presenza di ferro.
È necessaria quindi una verifica della reale situazione attuale del territorio per procedere poi con la bonifica della zona, iniziativa che Invitalia, soggetto attuatore della bonifica e riqualificazione di Bagnoli, intende fare, nell’ambito del commissariamento dell’area da parte del Governo, con opere dette di “caratterizzazione” dei suoli. Certamente, un recupero dell'area potrebbe anche realizzarsi attraverso un forte "rinverdimento" con alberi e arbusti mediterranei, realizzazione di percorsi didattici, aree svago, tutela degli ambienti aerei e subaerei. Molte sono le idee circolate finora al tavolo del Commissario di Governo ma poche sono quelle che riguardano direttamente la flora e la fauna della zona che, indubbiamente, potrebbe essere uno degli assi portanti dello sviluppo di Bagnoli.
Intanto, tre delle gare bandite da Invitalia, soggetto attuatore della bonifica ambientale e della rigenerazione urbana dell’area industriale dismessa di Bagnoli, sono state aggiudicate e autorizzate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione. Le gare riguardano la rimozione dell’amianto, la manutenzione della barriera idraulica della colmata, e la bonifica dell’arenile nord. Le zone non sottoposte a sequestro sono state già consegnate per i cantieri e sono stati avviati i lavori di risanamento della spiaggia di Bagnoli. Infatti, in questi giorni, si assiste ad un andirivieni di sabbia, camion e ruspe che stanno cospargendo di sabbia il telone posizionato a separare l’area contaminata della spiaggia per poterne poi permettere al più presto la fruizione in sicurezza alla cittadinanza.