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Gli artisti campani del Festival di Sanremo

Scritto da Gabriele Crispo Il . Inserito in Musica

lele campani sanremo

Si è da poco concluso il sessantasettesimo Festival di Sanremo e come ogni anno è tempo di bilanci. La conduzione, anche quest'anno affidata per la terza volta consecutiva a Carlo Conti, ha avuto come protagonista la regina indiscussa degli ascolti, Maria De Filippi.
Lo spettacolo, a volte soporifero e interminabile, ha vantato numerosi ospiti evitabili e aggettivati alla Barbara D'Urso come internazionali. Un Festival, che contestato alla vigilia per i chacè esorbitanti (ma forse giusti dato che parliamo del "Super Bowl televisivo italiano dell'anno"), è ipocraticamente corso ai ripari con versamenti milionari, allusioni satiriche e battute politiche.

Non sono mancati omaggi sbrigativi e imbarazzantemente silenziosi alle forze dell'ordine: meglio non esporre per troppo tempo il pubblico a riflettere, potrebbe pensare che sia arrivato il momento di cambiare canale. Non sono mancate le polemiche sessiste: un caso è stato quello della contestazione web della Balivo e delle altre femmine come lei rivolte alla Leotta perchè "vestita inadeguatamente dato il messaggio di cui era portavoce"; un altro è stato quello dell'applaudita Virginia Raffaele che quest'anno ha dato della "poco di buono" a Sandra Milo. Bilanci a parte, il Festival è piaciuto. In media è stato visto in queste cinque serate da quasi undici milioni di telespettatori con uno share del 50,42% (con punte di quasi l'80% al momento della proclamazione).

Il vincitore del Festival è stato giustamente Francesco Gabbani che con Occidentali's Karma si è aggiudicato l'ambito premio. Dopo anni di delusioni il genio artistico di Gabbani ha ottenuto il giusto riconoscimento, un riconoscimento che consacra artisticamente ciò che Francesco aveva dimostrato l'anno scorso con Amen. Il prossimo palco che aspetta il vincitore del Festival è l'Eurosong Contest che si spera possa portare l'evento in Italia. Occidentali's Karma è un brano geniale, apparentemente insignificante, ma gigantemente significativo. Gabbani è un talento che impone tendenze senza "scimmiottarle" come fanno i suoi colleghi. Niente da fare per i pretenziosi ma belli brani di Fiorella Mannoia e Ermal Metal. Ci ha provato Michele Bravi che per un pelo ha mancato (forse per immaturità artistica) il podio. Il resto erano belle ma già sentite canzoni e canzonette che stanno inondando le classifiche musicali e le radio dello Stivale.

Il Festival ha fatto discutere per i brani, o meglio gli artisti, esclusi dalla gara: Ron, Albano, Giusy Ferreri e Gigi D'Alessio. Questi quattro artisti erano gli unici veri big oltre alla Mannoia, Zarrillo, Moro e pochi altri. Per Albano ad alleggerire la pillola c'è stato il Premio Giancarlo Bigazzi al miglior arrangiamento. Giusy Ferreri, nonostante sia da anni costantemente nelle classifiche musicali italiane e a volte europee, ha sofferto la mancanza della voce e ha bruciato un brano con molte potenzialità radiofoniche. Ma l'esclusione che ha suscitato più polemiche è stata quella di Gigi D'Alessio. Il cantante e produttore partenopeo, al suo quinto Sanremo, che nel corso della sua carriera ha venduto oltre venti milioni di dischi, ha subito una vera e propria umiliazione. Nonostante il televoto in parte l'avesse premiato, la giuria di esperti ha dato 0 voti a Gigi escludendolo automaticamente dai finalisti. Il brano di D'Alessio dal titolo La Prima Stella dedicato alla mamma persa prematuramente non era certo un brano da eliminazione e difatti l'artista ha definito la giuria di qualità giustamente "incompetente" in quanto composta da persone che non si intendono effettivamente di musica giudicando quindi esclusivamente per gusti musicali personali e di conseguenza non artistici.

Altro napoletano in gara è stato anche l'ultimo classificato tra i sedici finalisti Clementino. Il freestyler ha perso l' occasione di confermare il successo dello scorso anno. Con Ragazzi fuori è mancato il salto di qualità nonostante il testo abbia tutto sommato un significato di spessore. Il rapper ha dichiarato " i ragazzi fuori di cui parlo si ritrovano a vivere in una città tanto ricca quanto complessa dove spesso il nemico numero uno e subdolo, è la noia. La noia di vivere 24 ore al giorno senza un’occupazione o una passione costruttiva porta a fare molte stupidaggini, tra cui ad esempio l’abuso di sostanze o un intrattenimento fine a se stesso, per tentare di riempire quelle giornate vuote. Tramite la mia passione per il rap sono riuscito a combattere e vincere quella noia. Ovviamente non riguarda soltanto i ragazzi napoletani, ma tutti i ragazzi e le ragazze che in Italia soffrono troppo, spesso passivamente, di una situazione economica e politica che trovo ormai drammatica."

Il vero successo campano a Sanremo è stato quello del vincitore Lele e di Maldestro nella categoria delle Nuove Proposte. Entrambi hanno fatto incetta di premi e riconoscimenti importanti. Maldestro, figlio del pregiudizio a causa del padre (il Boss di Scampia Tommaso Prestieri), nel suo brano, Canzone per Federica, racconta la storia di una ragazza a cui "ha voluto molto bene". Una canzone poetica meritevole di vittoria che non è passata inosservata. Maldestro dice che «Sanremo può essere un'arma a doppio taglio. Alcuni qua a Sanremo sono passati come meteore. Ma io ho un progetto, ho una strada chiara in testa. Comunque credo che il Festival sia un punto di partenza e non un punto di arrivo». Dirà la sua il tempo. Maldestro di certo con Canzone per Federica si è riscattato dal pregiudizio. Ma il vincitore delle nuove proposte è Lele: un ventenne nato in provincia di Napoli; passato per The Voice e Amici; fidanzato con Elodie, amico di Emma e uno dei tanti pupilli di Maria de Filippi. Il brano Ora mai parla delle difficoltà nel superare la fine di una storia d'amore finita.

Possiamo quindi concludere che mentre i giovani avanzano i meno giovani restano a guardare impotenti il tempo che passa. La Campania trionfa con le nuove leve. È il segno che il futuro merita una possibilità nel presente e che il passato se vuole essere oggi deve dimostrarsi più presente.