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Premio Pezzuti: a Napoli arte pubblica in metropolitana

Scritto da Fabio Di Nunno Il . Inserito in Mostre

zebra vanvitelli

Nella stazione Vanvitelli della metropolitana di Napoli è stata inaugurata l’opera “Stratificazioni Antropologiche” di Cristina Burns, vincitrice della seconda edizione del Premio Pezzuti per l’Arte, rivolto ai giovani talenti delle arti visive promosso dal Comune di Napoli con l’Azienda Napoletana Mobilità.
L’opera di Cristina Burns resterà esposta nel tratto iniziale del corridoio di collegamento tra la stazione Vanvitelli della Linea 1 della metropolitana e la Funicolare di Chiaia, accanto alle opere vincitrici della scorsa edizione. Le opere degli artisti finalisti sono temporaneamente esposte negli spazi rinnovati della Funicolare Centrale.

Il tema del Premio Pezzuti per l’Arte 2017, alla sua seconda edizione, era “Napoli nuovo crocevia”, desiderando sottolineare che la storia di Napoli è, fin dalla sua fondazione greca, storia di popoli, di culture, di tradizioni e linguaggi diversi che si sono mescolati e vicendevolmente arricchiti nei secoli. Ancora oggi questa città si avvale dell’apporto di uomini di diversa provenienza che, vivendoci, la arricchiscono con le proprie personali storie fatte di ricordi, tradizioni ed esperienze vissute. Infatti, se oggi l'Europa cerca una nuova identità dibattendo sul tema dell'accoglienza verso gli stranieri, l’area del Mediterraneo non ha mai perso la sua: teatro di incontro tra popoli che, al di là dei temporanei conflitti, si sono trasmessi pensieri, culture, tradizioni e perfino usanze religiose. L’incontro e la convivenza di questi popoli ha trovato a Napoli uno spazio privilegiato di comunicazione fra oriente ed occidente, tra meridione e settentrione, tra mare e continente.

Cristina Burns, nata a Rota (Spagna) nel 1982, con “Stratificazioni Antropologiche” osserva una Napoli multietnica, una città fatta di storia che è stata fondamentale nella crescita e nello scambio culturale dei popoli nei secoli. La scena è ambientata in un mercato, luogo di incontro di culture ed etnie diverse, dove figure evanescenti si accavallano come lo scorrere del tempo e si ancorano ai luoghi indissolubilmente. Una zebra proveniente dalla culla della civiltà è illuminata da lanterne cinesi, mentre i corridori in bronzo che calcano un vecchio pavimento romano osservano lo spettatore come presenze che donano alla scena un’aura quasi mistica. L’interazione tra questi elementi regna in una Napoli in continua evoluzione che mantiene forte la sua identità, la sua anima, in cui culture, popoli, storia e innovazione si stratificano l'uno sull'altra diventando parte di un’unica realtà che nei secoli ha stregato milioni di persone.

Il Premio Pezzuti per l’Arte è dedicato a Raffaele Pezzuti, artista napoletano ucciso nel 2002, all’età di trent’anni, quando aveva raggiunto il suo più grande desiderio: fare dell’arte un lavoro oltre che una grande passione. Dopo essersi diplomato a pieni voti all’Accademia di Belle Arti di Napoli, si vide costretto ad andare via da Napoli, per la mancanza di opportunità. Raffaele Pizzuti prende i primi contatti con gallerie, collezionisti e critici, mentre continua a sviluppare il proprio linguaggio pittorico. A ventisette anni si trasferisce a Milano, dove lavora di giorno e dipinge di notte. Poi, a trent’anni, dopo le iniziali difficoltà, Raffaele Pizzuti raggiunge uno stile maturo e personale. Però, quando arrivano le prime richieste dalle gallerie ed anche la sua vita privata sembra conquistare un sereno equilibrio, la sua vita è troncata all’improvviso. Gli ideatori del premio intendono, tra l’altro, motivare i giovani a restare nella propria città e lottare con la creatività e per l’arte.