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"Pompei e i Greci": la nuova sorprendente mostra agli scavi di Pompei

Scritto da Francesca Ciampa Il . Inserito in Mostre

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Fino al 27 novembre sarà allestita la mostra “Pompei e i Greci” presso la Palestra Grande degli Scavi Archeologici di Pompei e sarà visitabile dalle 9:00 alle 17:00. L’evento è stato curato dal Direttore generale Soprintendenza Pompei, Massimo Osanna, e da Carlo Rescigno dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli ed infine promosso dall’organizzazione di Electa con la Soprintendenza di Pompei.

Il fulcro della mostra è quello di raccontare la storia dell’incontro tra i due popoli, Pompeani e Greci. Analizzando gli stili decorativi utilizzati da architetti e artigiani si può evincere una contaminazione tra le due parti. Non parliamo solo di preziosi oggetti ma anche di iscrizioni in greco graffite sui muri della città.

In particolare oltre 600 reperti tra ceramiche, armi, elementi architettonici, sculture e ornamenti provenienti da Stabiae, Pompei, Ercolano, Cuma, Sorrento, Capua, Torre di Satriano, Poseidonia, Metaponto presentano iscrizioni nelle diverse lingue parlate come il greco e l’etrusco.

Alla base della mostra ci sono progetti scientifici e ricerche che in maniera inedita riportano alla luce tratti oscuri della storia di Pompei: gli oggetti sopra elencati proverranno dai principali musei europei e nazionali al fine di essere suddivisi in tredici categorie, ognuna delle quali metterebbe in luce un aspetto sorprendente della storia della città vesuviana.

“Pompei e i Greci” pone l’attenzione su un percorso discontinuo del racconto storico della città e in tal modo cerca di riordinare i tasselli presenti con quelli scoperti. Questo è un tema più attuale che mai visto che suggerisce il racconto di Mediterraneo dinamico, vissuto come mare di conflitti e migrazioni, scambi e commerci.

La mostra rappresenta il primo passo di un programma espositivo che dedicherà attenzione non solo al mondo dei miti greci ma anche a quello romano con specifico riferimento al tema delle metamorfosi.

L’allestimento espositivo, creato appositamente per gli spazi che occupano la Palestra Grande di Pompei, è stato progettato dall’architetto svizzero Bernard Tschumi. Quest’ultimo ha realizzato, inoltre, tre installazioni audiovisive nella quali il fruitore è libero di immergersi completamente. Queste ultime sono state curate sotto il profilo tecnologico dallo studio canadese Graphic eMotion, meglio noto come GeM ed infine la grafica è stata disegnata dallo studio Tassinari/Vetta.

Infine, nonostante i secoli trascorsi, la città di Pompei continua a far parlare di sé, meta turistica e punta di diamante per le ricerche storiche e archeologiche europee. Il sito, famoso in tutto il mondo, non smette di regalarci splendide scoperte che arricchiscono la storia campana e quella globale.