Continuità tra passato e contemporaneo attraverso giochi di luci ed ombre: ecco cosa rappresenta la mostra Proiezioni di Francesco Candeloro
Napoli viene riconosciuta come città d’arte, antica e non solo. La città partenopea viene messa al centro dello scenario artistico anche per quanto riguarda l’arte contemporanea. A testimonianza di ciò vi è la mostra Proiezioni (Oltre il Tempo) a cura di Valentina Rippa al MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli diretto da Paolo Giulierini. Il catalogo è edito da Marsilio e presenta anche un testo critico di Tommaso Trini per la mostra che è stata inserita nel circuito Amaci – giornata del Contemporaneo.
Fulcro dell’esposizione sono le opere dell’artista veneziano Francesco Candeloro, esposizione che ha ricevuto il patrocino della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee. Protagonista indiscussa di questa mostra è la luce che amplia i confini tracciati dai suoi lavori e crea una continuità tra passato e presente.
Lo spettatore viene catapultato in una nuova realtà, dove le opere conosciute vengono poste alla sua attenzione sotto una prospettiva diversa. Tutta la mostra è stata pensata e realizzata in relazione alle sculture presenti al MANN per diventare un tutt’uno tra di loro. Passeggiando tra i locali che ospitano Proiezioni, il vedere ed il percepire si fondono tra di loro.
I riflessi luminosi e colorati fluttuano nello spazio donando agli ambienti sfumature nuove scandite dal ritmo del tempo e delle stagioni. Le metamorfosi colorate consentono all’autore di esaltare la dialettica tra concreto e astratto, interno ed esterno, materialità ed immaterialità. Vi è un rimando continuo dall’antico al contemporaneo, sia per l’armonia tra le installazioni nuove e le opere già ivi presenti, sia per il mix di materiali: pietra e marmo per le preesistenti e plexiglass per le nuove.
Le opere di Candeloro sono di varia natura: da illuminazioni a colorate fino a spesse lastre di plexiglass, per l’appunto. Queste racchiudono immagini monocrome stampate a aerografo industriale su cui spiccano particolari di volti sia comuni che più conosciuti. I ritratti delle sue opere sembrano essere volti verso le sculture, come spettatori delle stesse. I volti umani, inoltre, si alternano a fotogrammi di città, angoli di strade e caos metropolitano.
A partire dall’ampio atrio, il percorso espositivo si snoda nelle sale poste al piano terra del museo dove sono collocate quattro opere già parte dell’installazione Città delle Città tenutasi a Palazzo Fortuny a Venezia. Si prosegue poi per le altre opere nelle sale che ospitano la Collezione Farnese, in particolare la sala del Toro Farnese.
Il toro, racchiuso in un’installazione luminosa, Linee del Tempo, con cui diventa un unico corpo, installazione che si compone di quattro parti ognuna di un colore diverso, viene inteso come la pupilla di un grande occhio. Da cornice alla scultura vi è questa luce ad intermittenza che rappresenta gli skyline della città di Beirut.
Altra opera importante è composta da due lavori, Passaggi Alterni e Alterni Passaggi, a ridosso dell’Ercole Farnese e della statua di Apollo Seduto. Lì è rappresentata una miniatura della città di New York. Le dimensioni, estremamente ridotte, della non più grande metropoli mettono in risalto la maestosità delle due statue.
Infine, non ultima di importanza, c’è l’opera Nella Luce del Tempo collocata sulla facciata del MANN dove una delle finestre emanerà bagliori sempre diversi all’interno della struttura in base alle ore del giorno e della notte, come conseguenza dell’alternarsi tra luce artificiale e luce naturale.
La mostra Proiezioni (Oltre il Tempo) di Francesco Candeloro sarà visitabile fino al prossimo 8 gennaio 2018.