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Pino Daniele, “Quando”: La Raccolta Definitiva degli Album dall’81 al ‘99

Scritto da Francesco Verdosci Il . Inserito in Musica

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L’arte, la chitarra, la rivoluzione musicale partenopea, i testi, le note, i masanielli cresciuti, i vichi e vicarielli, i deserti e le grand avenue, le strade di notte ed i lungomare, le piazze e le pizze, le cantine Blues coi Napoli Centrale, le mandolinate Rock, le malinconiche ballate metropolitane, il Jazz dei Quartieri, l’odio e l’amore per la sua Terra che canta melanconica coi suoi colori ed i suoi dolori.
E Napoli, sempre Napoli, soprattutto Napoli. Tutto ciò che è stato ritrovato, ri-arrangiato, raccolto e ri-masterizzato in questa affascinante raccolta deriva da un approccio affettuoso e riconoscente (ma tutt'altro che fanatico).

Il risultato è il profilo di un uomo un po’ burbero un po’ burroso, dall'ironia sorniona ma graffiante (ne è esempio l’indimenticabile "questa lega è una vergogna / noi crediamo alla cicogna / e corriamo da mammà” di O’ Scarrafone). Un Gigante Buono

con una voce delicata e la chitarra addosso con la tracolla stretta come per tenerla sempre vicino al cuore. Perché le sue dita erano i battiti del suo cuore. Senta trascurare poi il fatto che Pino Daniele aveva – ed ha avuto – una voce assolutamente unica, così italiana ma così internazionale, che ha saputo unire Napoli all'America e all'Africa tramite la contaminazione al massimo della sua espressione poetica e musicale.

Pino Daniele è senza alcun ombra di dubbio un orgoglio tutto italiano. Anzi, napoletano. E questa è una Raccolta di album ed inediti diversa da qualsiasi cosa sia stata mai prodotta prima in nome del mitico Pino. E d’altronde non poteva essere altrimenti. Nella musica di Pino Daniele hanno convissuto indissolubilmente generi lontani come il funk ed il blues, il jazz ed il rock, insieme al recupero e l'innovazione della tradizione melodica italiana e napoletana in primis (rivoluzionando persino la lingua Napoletana, da ostacolo per pubblico ed ascoltatori non italiani o comunque non meridionali a vero e proprio codice sovranazionale oltre che cifra storicamente identitaria), il tutto mescolato in un momento in cui si era molto meno aperti di oggi ad accogliere questa particolarissima fusione.

“Quando” è un’opera omnia mastodontica, edita in un cofanetto davvero impressionante per la sua quantità di materiale registratovi, che racconta il percorso artistico che va dal 1981 al 1999, curato dal Pino Daniele Trust Onlus (l'ente no profit per le iniziative culturali e musicali in nome del compianto cantautore partenopeo) editato per la Warner Music.

Premessa una gustosa quantità sia di inediti che di ri-masterizzazioni e mixage davvero sorprendenti, va sottolineato che ad un orecchio neofita potrebbe sembrare che il repertorio, seppure ricco e montato abilmente, sia a tratti ripetitivo ma è solo la primissima sensazione, garantito. L’album contiene 6 dischi con 95 brani rimasterizzati dai nastri originali ma è disponibile anche in una c.d. "light edition", più leggera, da 3 dischi. Inoltre vi sono registrati anche 14 tra provini, demo, inediti e versioni alternative ma soprattutto è incluso il dvd del docu-film "Pino Daniele - Il tempo resterà" e, siccome di Pino Daniele non ci basta mai nulla, un libro di 72 pagine.

Per quanto riguarda i 6 dischi (oppure i 3 della light version): le tracce audio sono state, quasi magicamente, recuperate dai nastri analogici e digitali originali dei quindici album di Pino Daniele pubblicati dalla Warner Bros., tra cui ritroviamo i lavori fondamentali della sua carriera quali "Vai mo'" del 1981, "Bella 'mbriana" del

1982, "Non calpestare i fiori nel deserto" del 1995 e "Dimmi cosa succede sulla Terra" del 1997.

Ovviamente non potevano mancare chicche decisamente gustose e commoventi, come la versione di "Yes I know my way" contenuta nel primo dei 6 dischi che è uno special remix del 1983, originariamente pubblicato in vinile da 12", oppure la versione di "Keep on movin'" che chiude il primo disco è una special edition per dj registrata nel 1984; "Ferryboat" è presente sia in versione club mix che in versione instrumental mix, entrambe direttamente prese dai master del 1985 o addirittura delle riedizioni in spagnolo come "El ninofeo" (la versione demo in spagnolo di "'O scarrafone") o come "Gente corriente" (versione demo in spagnolo di "Gente distratta").

Il sesto disco è decisamente il più emozionante dell’opera, pieno zeppo com’è di provini, demo e take pre-produzione. Per capirci meglio: per provini, così come è ampiamente spiegato nelle note, s’intendono delle registrazioni di bassa qualità, senza arrangiamento, quasi delle note vocali che servivano a Pino Daniele per memorizzare l’idea concettuale ed embrionale del brano. I demo sono delle registrazioni qualitativamente superiori ai provini ma non definitive che gli permettevano di registrare e memorizzare le caratteristiche principali del brano e di svilupparne un primo arrangiamento. I take pre-produzione, infine, sono registrazioni realizzate in studio ma ancora in fase di finalizzazione nelle quali Pino Daniele provava le più svariate soluzioni soprattutto per i suoi vibranti assoli di chitarra e per il suo particolarissimo canto.

Il DVD ed il Libro che finalizzano la raccolta sono rispettivamente il docu-film "Pino Daniele - Il tempo resterà", scritto e diretto da Giorgio Verdelli, uscito nelle sale cinematografiche all'inizio di quest'anno, in cui ci sono i contributi di diversi musicisti ed artisti incontrati dal mitico Pino Daniele nel suo percorso musicale e poetico, tra cui Lorenzo Jovanotti Cherubini, Eric Clapton, Fiorella Mannoia, Eros Ramazzotti, Massimo Ranieri, Peppe Barra, Chick Corea, Clementino, Vasco Rossi. "Questa però, va sottolineato, non è la biografia assoluta di Pino Daniele ma, per certi versi, gli assomiglia molto. Mi sono fatto guidare dalle canzoni e dalle frasi di Pino che sono diventate il filo conduttore del film documentario", così come aveva spiegato il regista a proposito del progetto. Il libro poi racchiude testi, foto, commenti, rarità, memorabilia e approfondimenti sul percorso artistico di Pino Daniele nei diciotto anni che vanno dal 1981 al 1999.

Insomma, questo elefantiaco lavoro di montaggio, editing, digitalizzazione e rimasterizzazione ha donato nuova vita e linfa sonora a brani – e con essi a grandi emozioni - che sono stati incisi ormai ben 36 anni fa, migliorandone sicuramente il suono ma avendo particolare attenzione a non stravolgerne la vera essenza, quasi a voler lasciare il malinconico suono della puntina sul vinile invariato ma purificato.

Insomma, con quest’opera definitiva, Pino Daniele e la sua ars musicale suonano e risuonano, sono vintage ma più limpidi, più vibranti, pulsanti e potenti: Napoli e la sua poetica cantano furiosamente ed il suo odi et amo Blues torna come non mai al suo massimo splendore.