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L’Angolo del libro di QdN Presenta: Oreste Pipolo e la sua “Napoli Velata”

Scritto da Francesco Verdosci Il . Inserito in Letteratura

velata

Oreste Pipolo, compianto fotografo di fama mondiale, è senza dubbio alcuno l’artista che ha saputo descrivere meglio di chiunque altro la sua città natale, la sua patria lavorativa, la sua Napoli, tramite le lenti dei suoi obiettivi fotografici.

L’artista napoletano - che viene celebrato, a due anni dalla sua scomparsa in questo magnifico libro / raccolta di immagini edito dalla Rogiosi Editore – si era specializzato fin dall’inizio della sua attività in servizi matrimoniali, tanto da essere addirittura definito “Lo Sciamano delle Spose”. Pipolo ha saputo coniare meglio di chiunque altro uno stile del tutto fuori dal comune, tanto personale quanto iconico, gettando le basi per quella che può essere definita una vera e propria “Ars Fotografica di Genere”. In suo omaggio fu anche girato il bellissimo documentario di Matteo Garrone dal quale, successivamente, il regista Marco Bellocchio ha tratto il film “il Regista di Matrimoni, con Sergio Castellitto ad interpretare il mago partenopeo della Reflex.

La base da cui nasce questo spettacolare progetto fotografico è il Cristo Velato - vero e proprio capolavoro in cui l’arte trova impareggiabile equilibrio tra forma e tensione morale

– realizzato da Giuseppe Sanmartino, mitico Principe di Sansevero, nella cui cappella si conclude il capolavoro omonimo di Ferzan Ozpetek che, proprio come Oreste Pipolo, mostra la bellezza gioiosa e disperata di Napoli con i suoi straordinari monumenti troppo spesso violentati dal vandalismo e dall’incuria. Dietro questi luoghi si cela un mondo “velato”, fatto di violenza e degrado, di segreto e mistero, di gioia e passione, di sorriso e di disperazione, che il fotografo copre con un carezzevole velo, in modo da lasciare all’immaginazione dell’osservatore/lettore la possibilità di interpretare la vera essenza della città più multiforme della storia.

La “Napoli Velata” di Oreste Pipolo non è soltanto una raccolta di immagini esteticamente impeccabile ed un’intima riflessione sulla città dalle mille luci ed ombre, ma è anche e soprattutto una silenziosa quanto potente forma di denuncia civile. Nella perfezione delle immagini, Oreste Pipolo copre con il suo velo i visi e gli oggetti più indifesi, lasciando che affiori prepotentemente la bellezza profanata delle opere d’arte, dei monumenti e degli uomini della sua città/musa ispiratrice, affinché il cuore del lettore si perda nella struggente essenza di Napoli.

In questa spettacolare rappresentazione fotografica della Napoli dai mille colori, Oreste Pipolo esplicita, dunque, il suo disperato tentativo di salvarla dal degrado morale ed ambientale in cui versa incessantemente. Così il velo bianco, che simbolicamente rappresenta il matrimonio, diventa un elemento di protezione degli esseri umani e delle cose. Un velo etereo e lieve che l’artista ha voluto accarezzasse i monumenti ed i visi, le forme vive e quelle inanimate, con una fluidità ed una forza impareggiabili, senza però che quest’ultime perdano il loro meraviglioso sembiante.