Chi sono e da dove vengono gli Zingari
Piccola nota storica.
Gli zingari, tutti, provengono dal Nord dell'India. Essi erano gli Ariani, popolazione autoctona cacciata dalle subentranti tribù indiane provenienti dal centro Asia e dal sud est asiatico. Si dispersero (un po' come gli ebrei) e si misero in marcia. Marcia durata secoli. Giunsero in Italia verso il 1450 per due rotte: quella africana dall'Egitto (di qui il nome "gipsy" col quale vengono identificati nel mondo anglosassone), l'altra, molto più importante, fu quella dei Balcani. Difatti una immigrazione consistente di zingari avvenne attraverso l'Adriatico.
Il gruppo che sbarcò sulle coste romagnole si mise in marcia attraverso l'Italia. I cronisti dell'epoca parlano di questa colorita carovana che su carri, a piedi e a cavallo si diresse verso Roma guidata dal loro Re. Il ‘Re delle Indie’ lo chiamano i cronisti coevi. Erano essenzialmente domatori di cavalli e fabbri. Introdussero in Italia una nuova pratica nella lavorazione del ferro in cui erano maestri All'epoca il ferro era un materiale prezioso. Gli Aragonesi ne fecero un bene di monopolio distribuito sotto il controllo statale. I registri della Dogana di Taranto, che era il più importante centro di distribuzione, ci dicono che gli acquirenti più numerosi e costanti erano gli zingari che col ferro facevano di tutto: dai ferri per i cavalli al pentolame,serrature ecc. A Napoli arrivarono alla fine del1400, sotto il regno Aragonese. Il re dispose che essi potevano circolare in città durante il giorno ma dovevano uscirne la sera da Porta Capuana. Essi si accampavano per la notte in un sito attualmente occupato da Piazza Nazionale. Tradizione rispettata tuttora perché la sera, al termine dei loro giri e prima di rientrare a casa si danno appuntamento in quel luogo, inconsapevoli di rispettare ancora l'editto di Ferrante. Si dividevano i compiti. gli uomini fabbri ambulanti o domatori di cavalli. Le donne in giro a leggere la ventura (ricordate il quadro di Caravaggio?). A Napoli erano un elemento del paesaggio urbano. La prova la potete avere dal presepe Cuciniello a San Maritino: al centro della scena c'è la zingara, nera e col bambino in braccio I nostri zingari stanziali (ripeto dal 1453) sono Sinti. Gli zingari si dividono essenzialmente in tre tribù: Sinti, Korakané e Caminanti. I Rom sono gli zingari balcanici. Dobbiamo agli zingari anche un notevole influsso musicale. Qualcuno può pensare alla Spagna senza il “flamengo”, il cante hondo e il “duende” contributo essenziale dei gitani? Oppure pensare alla musica europea del ‘800 e’900 senza l’apporto della musica gitana balcanica che ritroviamo in Liszt, Brahms e Dvorzàk? Per non paralare dei moderni come Django Rheinard e Elvis Presley. Sono un popolo antico. più di noi. Non possiamo considerarli bestie da eliminare. Un Paese civile dovrebbe cercare di integrarli nella società favorendo la scolarizzazione dei bambini. Ma se li spostiamo da un posto all'altro in continuazione per soddisfare pregiudizi e paure, come facciamo a stabilire quella continuità di rapporto che rende efficace la funzione educativa della scuola?
Non sono angeli, certo e senza dubbio fra loro c'è qualche delinquente. Qualcuno ha detto che un banchiere in un minuto può rubare più di quanto tutti i ladri possano rubare in un anno, perciò siamo sicuri che siano i veri e unici ladri ed i nostri nemici? Perché, a proposito di furto, non si fanno barricate e marce contro i delinquenti sicuri? Quelli che stanno rubando a noi tutti decine di miliardi con l'evasione fiscale? Ci sono cosche di camorristi e mafiosi che terrorizzano il territorio e lo dominano con la violenza avvelenando i nostri ragazzi con la droga e tutti tacciono per omertà e paura e ve la prendete col più debole e sfogate su di lui le vostre frustrazioni e paure? Che fine ha fatto la serena civiltà degli italiani?
Pensateci.