Napoli “svelata”: ritrovato l’ipogeo fatto costruire da Gioacchino Murat nell’ottocento
Posto a sei metri sotto la basilica di s. Francesco di Paola, il grande ipogeo di Piazza del Plebiscito è un gioiello architettonico che si estende per oltre mille metri quadrati e può ospitare più di trecento persone. In realtà, questo ambiente sotterraneo, che si articola in cunicoli e corridoi mai esplorati, esiste da circa due secoli ma era totalmente sconosciuto. Il grande ipogeo di Piazza del Plebiscito, infatti, trovò il suo assetto definitivo dopo la restaurazione borbonica seguita al decennio francese che vide Gioacchino Murat sul trono di Napoli.
L’ipogeo è ciò che resta dell’originario progetto di sistemazione e riorganizzazione della piazza. Un progetto ispirato al ruolo sociale, di rappresentazione e discussione politica, propria del foro romano. il Gran Foro Gioacchino prevedeva in superficie la nascita di un edificio pubblico di forma circolare, riservato ad assemblee popolari, al centro di un uniforme e continuo colonnato semicircolare che chiudeva e caratterizzava lo spazio della piazza. Il progetto includeva anche una complessa area sotterranea , appunto quella che ha visto la luce di recente e di cui poco chiara rimane l’originaria destinazione. In particolare, la sala ipogea posta 6 metri sotto il vestibolo della chiesa, riproduce le caratteristiche dell’aula ecclesiale in superficie ed è strutturata interamente in pietra di tufo con coperture a volte. Dalla sala centrale, spazialmente definita da un pilastro ad archi, attraverso un sistema di percorsi concentrici e di cunicoli è possibile raggiungere quattro sale più piccole, una di forma ottagonale, due circolari e una poligonale, poste a quote differenti ma corrispondenti anch’esse alle sovrastanti cappelle della chiesa.
Questi spazi sotterranei tornano dunque oggi a rivivere per un uso tutto sommato non distante dalla originaria funzione pubblica e culturale perseguita da Murat. L’attuale riqualificazione è stata voluta dal Comune di Napoli e dal Provveditorato alle opere pubbliche sulla base di un progetto che vede coinvolti anche Demanio, Curia, FEC , Soprintendenza e Prefettura . Attualmente sono in corso i lavori di restauro che prevedono la realizzazione di una scala e di un ascensore di vetro che permetteranno di arrivare al centro della città, dove saranno visibili i resti degli
edifici dell’Ottocento e la grande volta a forma di fungo. Lo spazio diventerà una vera e propria area espositiva, che ospiterà mostre e convegni fino a 300 persone.