“Andare avanti sino al «via!»”, la sessualità nelle opere di Pierre – Yves Le Duc
Sarà capitato a tutti da bambini di giocare al Monopoli con i propri amici, per questo suona tanto familiare la frase “Andare avanti sino al «via!»”, ma stavolta non si tratta di un gioco di società! “Andare avanti sino al «via!» è il titolo, liberamente tratto dal gioco da tavolo, della personale di Pierre – Yves Le Duc.
Il progetto espositivo ideato da Luigi Solito è il primo appuntamento della rassegna annuale “Esordi”, un ciclo di mostre intente a raccontare tutti i debutti creativi degli artisti che hanno operato sul territorio napoletano. L’esposizione viene ospitata nelle sale dello Spazio NEA, la galleria di piazza Bellini 59, fino al prossimo 28 novembre.
Dal titolo risulta evidente la volontà di Le Duc di continuare il proprio progetto artistico partendo dagli inizi, dal momento in cui è avvenuto il «via!». Le opere esposte, realizzate con olio e carboncino su cartone di grande formato, con linee spesse e decise posizionate su colori sgargianti, sono state realizzate tutte nel 1993, poco dopo il trasferimento dalla Francia a Napoli. Si tratta di opere primordiali, nate da un inconscio così profondo e nascosto da essere considerate misteriose dallo stesso artista.
Quello di Pierre – Yves Le Duc è un approccio alla superficie istintivo e immediato, i disegni emergono in maniera naturale ed occupano tutto lo spazio attraverso un flusso di coscienza: l’artista del dipingere si lascia andare inconsapevolmente scoprendo una parte di sé completamente sconosciuta. Il suo modus operandi è originale rispetto a quello di altri artisti: Le Duc non aggiunge particolari, ma agisce per sottrazione. L’artista elimina gli elementi secondari e raggiunge lentamente il nucleo dell’intera rappresentazione, proprio lì può trovare il «via!», l’origine dal quale ripartire per poter generare altre forme e visioni.
Osservando le opere più da vicino, emerge l’importanza della sessualità per Pierre – Yves Le Duc, sessualità intesa come pure energia creativa in perfetta armonia con lo Spazio NEA che ospita i dipinti. Le figure antropomorfe e bidimensionali emergono attraverso una gestualità immediata, interpretano scene erotiche androgene o affette da sessualità multipla, talvolta si presentano come angeli dalla postura demoniaca. L’artista non si pone freni nella rappresentazione. La sua trasposizione elegante e contemporanea di un tempo antico e proibito è caratterizzata da un’esplosione di gioia, da una vitalità sconfinata e quasi primordiale.