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“Napoli in mostra: la mostra antologica di Grecolio”

Scritto da Francesca Ciampa Il . Inserito in Mostre

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La mostra antologica dell’artista Grecolio, intitolata “Dinamico-statico-unico-continuo” sarà visitabile presso la Fondazione Foucault a Piazza Vanvitelli fino al 29 dicembre. L’evento, con ingresso gratuito, è stato creato a cura di Viktor Grobheiten.
L’evento raccoglie una serie di opere che possono essere classificate all’interno della compagine artistica del movimento del Futurismo. La corrente artistica e culturale si diffonde all’inizio del XX secolo e divenne subito etichettata come la prima avanguardia europea.

Il Futurismo fu un movimento fondato dal poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti attraverso la stesura del manifesto artistico che ne determinava le caratteristiche principali. Il movimento fu così importante da influenzare le correnti affini che si svilupparono in Europa, in Russia, negli Stati Uniti d’America e in Asia.
Questa tipologia di corrente artistica pervase tutti i campi delle arti, dalla scultura alla pittura, dalla letteratura al teatro, dal cinema alla fotografia, dalla poesia all’architettura, dalla danza alla gastronomia.
Il tema principale della mostra sono delle fotografie dinamiche realizzate fra il 1919 e il 1925, le quali saranno presentate all’interno del catalogo pubblicato dalla casa editrice “La nuova Isola”. L’intera produzione, concessa per la prima volta in esposizione, rientra nella Collezione Miccichè di Palermo.
A seguito del centenario della fondazione del movimento, è nata la volontà di esaltare le opere artistiche del futurismo che hanno avuto un successo minore a causa della dispersione geografia dei propri autori. Per tale motivo le opere di Olimpio Greco, in arte Grecolio, rappresentano una delle migliori produzioni artistiche sul fotodinamismo.
L’artista siciliano, è stato un fotografo sperimentale che visse dal 1893 al 1956 catturando i momenti più significativi di un’epoca complessa come quella in cui si trovò. La sua carriera iniziò con la partecipazione alla serata futurista del Teatro Politeama di Palermo il 7 settembre del 1913. L’evento lo segnò profondamente e, soprattutto dopo la lettura del saggio di Bragaglia, decise di aderire al movimento.
Nonostante ciò, la produzione sperimentale iniziò solamente dopo la fine della guerra dopo che fu gravemente a seguito di un conflitto. L’evoluzione artistica avvenne dal 1922, anno in cui decise di iniziare a frequentare con assiduità il laboratorio di Pippo Rizzo, mentore che lo istruì per lungo periodo e ne stimolò l’avanzamento nelle proprie ricerche.