Trasporto pubblico a Napoli: analisi e prospettive
Da qualche giorno De Magistris va gridando: ‘De Luca ha un piano per far fallire ANM!’ Non c’è bisogno di interventi esterni. Per arrivare a questo risultato basta far lavorare lui.
ANM è un cadavere putrescente che ammorba l’aria. La sua fallimentare gestione mette in discussione il lavoro dei dipendenti, mortifica le professionalità aziendali e sopratutto ha portato alla distruzione totale del TPL in città. Linee soppresse senza preavviso, corse saltate, guasti frequenti. Insomma un caos!
De Magistris per giustificare la sua ostinazione nel difendere l’indifendibile, agita davanti a lavoratori e cittadini, agita la “muleta” della “privatizzazione”! Questo Moloch che porterebbe alla città guai estremi.
Una pura sciocchezza. Intanto va detto che ANM, per la sua natura di SpA a socio unico è già, legalmente, una società privata e come tale sottoposta ai vincoli del Codice Civile che prevede il fallimento e l’amministrazione controllata. La condizione attuale dell’Azienda rende urgente la consegna dei libri in Tribunale. Gli amministratori si stanno assumendo gravi responsabilità penali ritardando l’evento. La soluzione per garantire lavoratori e cittadini è una sola: mettere il servizio sul mercato e indire una gara europea per la sua attribuzione.
Qui scatta la trappola ideologica: privatizzazione? GIAMMAI.
A parte la considerazione che in una società di servizi pubblici quello che conta è l’efficienza del servizio e la sua sostenibilità finanziaria. Rispetto a questi elementi la natura della proprietà è irrilevante va notato che in Europa non esistono players privati.
I players in grado di giocare a livello europeo sono:
a) Ratp che appartiene a SNCF. Essa dopo una fallimentare esperienza in Liguria ha perso interesse per il mercato italiano;
b) Arriva di proprietà della DB (Deutsche Bank) e perciò di proprietà pubblica. Opera in 14 stati, compresa l’Italia. Ha 60mila dipendenti ed ha trasportato nel 2017 2miliardi e mezzo di viaggiatori;
c) Busitalia di proprietà FS e perciò anch’essa di proprietà pubblica. Il piano di Busitalia si propone di acquisire il 25% del TPL italiano Gestisce il TPL delle aree metropolitane di Utrecht e Groningen in Olanda. Gestisce un terzo del TPL in Germania oltre a quello di Umbria, Padova, Firenze, Salerno e tramite l’acquisizione di SIMET gestisce anche i servizi a lunga distanza. La sua forza è la grande liquidità (che è quella che manca ad ANM). Ciò gli ha consentito ad esempio di rinnovare in toto il parco rotabile di Salerno assumendo anche 45 autisti. Va rilevato che nel 2019 scade il periodo transitorio del Regolamento europeo 1370 e scatta perciò la possibilità di indire gare in Italia. Occasione di cui bisogna profittare per mettere ordine nel settore.