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“Le Parole di Sara”, di Maurizio De Giovanni

Scritto da Francesco Verdosci Il . Inserito in Letteratura

Le parole di sara de Giovanni Copertina

Due donne si parlano con gli occhi. Conoscono il linguaggio del corpo e per loro la verità è scritta sulle facce degli altri. Entrambe hanno imparato a non sottovalutare le conseguenze dell’amore. Sara Morozzi l’ha capito molto presto, Teresa Pandolfi troppo tardi. Diverse come il giorno e la notte, sono cresciute insieme: colleghe, amiche, avversarie leali presso una delle più segrete unità dei Servizi.

Per amore, Sara ha rinunciato a tutto, abbandonando un marito e un figlio che ha rivisto soltanto sul tavolo di un obitorio. Per non privarsi di nulla, Teresa ha rinunciato all’amore. Trent’anni dopo, Sara prova a uscire dalla solitudine in cui è sprofondata dalla scomparsa del suo compagno, mentre Teresa ha conquistato i vertici dell’unità.

Ma questa volta ha commesso un errore: si è fatta ammaliare dagli occhi di Sergio, un giovane e fascinoso ricercatore. Così, quando il ragazzo sparisce senza lasciare traccia, non le resta che chiedere aiuto all’amica di un tempo. E Sara, la donna invisibile, torna sul campo. Insieme a lei il goffo ispettore Davide Pardo e Viola, ultima compagna del figlio, che da poco l’ha resa nonna regalandole una nuova speranza.

Questo è il plot della nuova avventura dark dell’investigatrice Sara Morozzi; decisamente una protagonista come poche ne esistono nel panorama letterario mondiale del giallo/thriller. Sara Morozzi – detta Mora - è un audace mix tra un ardimentoso giustiziere “femminile” della notte, che regola i classici conti rimasti in sospeso, ed il detective privato alla Philip Marlowe ma con inquietanti trascorsi nei gangli più tenebrosi e segreti dello Stato.

Maurizio De Giovanni torna in libreria – ad un anno dal grande successo del primo capitolo della saga intitolato “Sara al Tramonto” – col secondo capitolo di una serie thriller tanto comune quanto inusuale al contempo, fatta di personaggi talmente particolari – e talmente particolareggiati - che fin dalle prime battute sanno farsi amare per il loro accattivante mistero. Una serie di cui non si può non menzionare lo stile di scrittura che è sempre chiaro, limpido, diretto, emozionalmente impattante e piacevolmente scorrevole, e che pagina dopo pagina incolla sempre più il lettore fino a farlo correre a perdifiato verso il finale pienamente soddisfacente, certo, ma mai saziante.

Senz’altro in questo libro si ritrovano tutti i topòs narrativi che Maurizio De Giovanni ha utilizzato in tutta la sua instancabile opera ed a cui ci ha abituati in questi anni – dal Commissario Ricciardi ai Bastardi di Pizzofalcone, passando per il dark fanstasy dei “Guardiani” di cui si sta già preparando una serie televisiva – ma va anche sottolineato quanto l’autore abbia senza alcun dubbio svecchiato, ripulito, ringiovanito la sua redazione riuscendo però a tenerla sempre e comunque vivida e genuina.

Nel secondo capitolo della saga – anche questo edito nella collana Nero Rizzoli – Maurizio De Giovanni ci regala un’intrigante e vertiginosa esplorazione delle profondità oceaniche del silenzio, il tutto vergando quanto mai elegantemente un’opera magnificamente mozzafiato, che celebra maestosamente il coraggio della rinascita. Perché niente è mai davvero perduto e dal niente si può rinascere finché e soltanto se si riescono di nuovo a pronunciare parole d’amore.

Buona Lettura.