Simon Claviere-Schiele : “Di Lava e di Seta”
L’Istituto Grenoble di via Crispi ci propone una mostra di un artista francese che a molto a che vedere con la nostra città. Simon Claviere-Schiele, ha studiato a Napoli e a Venezia, e nell’ambito della “Serata Franco-Partenopea”, si inaugura la sua mostra “Di Lava e di Seta”, che sarà visitabile dal 6 maggio al 6 luglio.
Già arrivando nei pressi del bel palazzo progettato dall’architetto Lamont Young, si possono ammirare i gran foulard stesi tra un lato e l’altro della strada, come se fossero panni messi ad asciugare, e così l’artista introduce la sua esposizione, con un pizzico di “napoletanità”. Entrando si vede subito il doppio scalone ornato ancora dai foulard di Simon, ma la mostra vera e propria si svolge nella sala Noir&Banc, che si apre sulla destra salendo. L’artista ha voluto raccontare “qualcosa di Napoli”, e scusate se gioco citando la nostra rivista, ma la tentazione è stata troppo forte, su 16 drappi di seta, ricordando così le Seterie di San Leucio, eccellenza campana, con il calore ed i colori della lava del Vesuvio, da cui il titolo.
Il rosso acceso ed una testa di toro adornata da cordoni d’intestino, per descrivere le bancarelle dei venditori di trippa, presenti ovunque a Napoli, fin dall’antichità. La trippa a ricordare le viscere, la parte più interna ed umorale della città, che con i suoi giri viziosi, imprevedibili, disegna ghirigori come i meandri stessi del sottosuolo, la parte più intima ed interna della città stessa. Ed ancora un’opera sulle catacombe, Il mondo di sotto. E san Gennaro, raffigurato con un’aureola di cravatte che spuntano, come i raggi del sole, da dietro alla mitra. E Capri, dipinta in un’orgia di blu e di altri simboli nostrani. La vicinanza e lo stesso rapporto con la Francia è presente in varie opere: è l’artista stesso o Alexandre Dumas, altro Francese affascinato da Napoli, che legge l”Indipendente”, giornale diretto e fondato dallo scrittore attorno all’830, con cui promuoveva principi liberali sotto il naso dei Borbone. Uno spaghetto unisce idealmente Pulcinella ed una “Dame”, con lo sfondo di piazza Plebiscito. E poi ci ricorda che fu il parigino Guillaume Coittrau con suo figlio Theodore, a portare le canzoni e le melodie napoletane a Parigi, ed a contribuire così, alla loro diffusione nel mondo. Ed ancora simboli napoletani, la pizza, le carte da gioco, e così via.
Simon Claviere-Schiele, parigino di quarant’anni, artista eclettico, pittore e musicista, come abbiamo già detto ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli e di Venezia, è un amante dell’Italia, e di Napoli in particolare. Ha vissuto 15 anni in Africa, in Eritrea, ad Asmara, dove era addetto culturale presso l’Ambasciata di Francia. Non è la prima volta che dipinge su seta, creando opere che somigliano a dei grandi foulard, infatti ha esposto in Cina con “Silk road”.