Il Trading online esiste e ce lo spiega Raffaele Tortora
Sarà capitato di certo anche a voi, navigando nella Rete, di incappare in soluzioni miracolose, capaci di far diventare milionari chiunque attraverso il trading online, applicando dei semplici programmini e qualche algoritmo.
A me è capitato spessissimo, soprattutto al margine di qualche articolo o provando a guardare qualche video. Li ho sempre evitati come la peste, con il sorriso sulle labbra, liquidando il tutto come semplice truffa. Qualche giorno fa, però, scrollando la mia Home di Facebook ho scoperto che un amico non solo asserisce di riuscire a guadagnare attraverso il trading ma ne ha scritto e messo in vendita addirittura un libro.
L’amico in questione si chiama Raffaele Tortora, ed è uno stimato consulente aziendale e immobiliare con tre abilitazioni, tra cui quella di dottore commercialista. Per cui, la curiosità mi è sorta spontanea, l’ho contattato e ho deciso di incontrarlo. Così, davanti ad uno spritz e delle patatine e con tanta ma tanta difficoltà, mi sono fatta raccontare cosa ne pensa e cosa fa, ho deciso di intervistarlo e di raccontarvelo per fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
È da un po’ che non ti vedo, raccontami di te, cosa stai facendo?
Ciao Angela, si in effetti ci conosciamo da circa dieci anni ma non riusciamo a vederci spesso. In questi anni ho aumentato il focus consulenziale su quelle che vengono chiamate “le 3i”: imprese, immobili e investimenti in borsa, le tre chiavi per creare ed accrescere il proprio patrimonio personale, oltre ad essere leve per generare occupazione e ricchezza diffusa. Mi sono specializzato in tanti anni di professione acquisendo tre abilitazioni professionali: dottore commercialista, mediatore immobiliare ed esperto in valutazioni immobiliari, oltre al trading che ho dovuto studiare da autodidatta non essendoci alcun percorso istituzionale. Oggi ho uno studio a Napoli in via Carducci e seguo clienti in tutta Italia.
In questo percorso il trading online inizia come passione da sempre, addirittura con un videogioco per pc degli anni "90, si chiamava Montecristo, era molto ben fatto e permetteva di speculare su tanti strumenti finanziari e materie prime; poi nel 1997 investii nei primi fondi comuni, nel 2003 iniziai le prime operazioni di trading azionario e nel 2008 aprii il mio primo conto professionale di trading online con una delle prime sim specializzate italiane.
Ma veramente il trading online esiste? Non è una truffa?
Ma certo, esiste da tanti anni. Comprendo la tua percezione di "truffa", dovuta a tanti "servizi" nati negli ultimi anni e che vanno dalla fornitura di segnali, alle piattaforme che suggeriscono operazioni, ai robot che eseguono al tuo posto ecc., spesso accomunati dalle facili promesse. Non ho mai approfondito questi servizi che promettono tanto, ma sono abbastanza certo che non siano "trading online", o almeno non appartengano al filone "serio" del trading online di borsa. Quest'ultimo esiste da tanto (pensa che la sim che utilizzo ha aperto nel 1996) ed è, semplificando, un insieme di strumenti informatici per eseguire ordini di borsa in tempo reale, in prima persona sul mercato attraverso intermediari e con basse commissioni. Poi tutto il vasto insieme di conoscenze, tecniche e finalità che compongono e permettono il trading di borsa e come trarne profitto è un lungo discorso a parte, e credo che faccia la differenza rispetto a quello che tu percepisci come "truffa".
Perché ne hai scritto un libro? E cosa spieghi?
La differenza di cui ti parlavo prima è fatta di oltre dieci anni di studio e pratica sui mercati. Ho letto tanto e fatto dei corsi, ed avevo tanto materiale. Ad un certo punto ogni trader matura un proprio metodo operativo, che può essere solo unico perché richiede sempre una interazione con la propria personalità, essendo la psicologia fondamentale nel trading, come chiariremo più avanti. Il libro è nato dapprima nei miei appunti per elaborare il mio personale metodo di trading. Successivamente lo sforzo di rendere sempre più asettico e impersonale il metodo mi ha portato a formalizzarlo ulteriormente e da qui è nata l'idea di pubblicarlo. In essa spiego non solo l'operatività concreta del mio metodo ma anche la psicologia necessaria per adottarlo e trarne profitto. Un metodo di trading consiste, semplificando, nel darti regole su quando entrare, quando uscire e quando stare fuori dal mercato; perché le direzioni di un titolo possono essere tre, e non due come credono i più: su, giù e di lato. Noi saremo vincenti se il nostro metodo ci farà stare, rispettivamente, long (cioè al rialzo), short (al ribasso) e flat (cioè piatti, fuori dal mercato).
Ma il trading è per tutti?
È per tutti coloro che grazie allo studio e alla pratica conquistano il necessario equilibrio interiore per applicare il metodo con rigore, serenità e disciplina. Ecco perché nel libro spiego anche come a una completa acquisizione del metodo si debba associare necessariamente una crescita della personalità, in termini di autocontrollo, focus sul presente, superamento di tensioni passate e ansie future. Il titolo del libro Il Trading che Segue il Prezzo, che è anche la sintesi di tutto il metodo, suggerisce subito ai più esperti la rivoluzionaria distanza rispetto a tutta l'analisi tecnica e fondamentale di borsa: io non cerco sul grafico (o nei bilanci delle aziende) misteriose prefigurazioni del futuro che poi si avverano solo nel 10% dei casi, generando perdite per il 90% dei trader, me compreso nei miei lunghi anni di apprendimento.
Ti potrei fare decine di esempi, ma ci dilungheremmo troppo. Io invece mi sono chiesto: come posso seguire il prezzo (su o giù, perché noi guadagniamo in entrambi i casi grazie allo short, alias vendita allo scoperto quando il titolo scende) riducendo al minimo l'estensione temporale della mia previsione? E al contempo riducendo al minimo il numero delle operazioni in perdita? Da qui ho iniziato a selezionare gli strumenti adatti allo scopo e li ho posti a sistema tra loro.
Cosa c'entra la psicologia con il trading?
Una volta trovato un metodo che dia un vantaggio statistico sul mercato, la psicologia incide per il 70% sulla generazione del profitto. Io oggi ho acquisito la necessaria freddezza per operare e quindi devo fare uno sforzo per ritornare agli anni delle mie incertezze, ma integrando il ricordo di quei tempi con gli studi sulla psicologia del trading devo ammettere che essa è predominante: il neofita si trova davanti a continui movimenti del grafico che corrispondono a continui movimenti del suo capitale di ingresso, a volte con escursioni ampie e veloci; ciò porta naturalmente ad uno stato di ansia che è deleterio per l'applicazione di qualunque metodo di trading. Nel mio libro l'intero terzo capitolo è dedicato al superamento di queste reazioni istintive per sostituirle con il necessario approccio fatto di distacco, equilibrio, serena accettazione della perdita in vista della corretta applicazione del metodo, perché solo la disciplina conduce ai risultati di profitto.
Dacci qualche anteprima, ad esempio quale software utilizzi?
Le piattaforme di trading online professionali sono poche, e devono essere collegate al flusso dati in tempo reale forniti da una sim (società di intermediazione mobiliare), la quale poi esegue anche l'ordine sul mercato ed incassa le relative commissioni (nel mio caso molto basse, 5,00 euro per eseguito). Io uso il software Visual Trader della Traderlink, e mi connetto con la sim Directa. Insieme costituiscono tra il meglio sul mercato: grafici completi di tutti gli strumenti che occorrono per il mio metodo, fluidità e velocità di aggiornamento in tempo reale, assistenza telefonica e via mail veloce e preparata.
Un'altra anteprima: il mio metodo utilizza cinque grafici con cinque intervalli temporali differenti, su ognuno dei quali utilizzo pochi selezionati strumenti per seguire il prezzo dove esse effettivamente si direziona, senza voler fare il mago delle previsioni future sempre incerte e fonti di grosse perdite.
Un esempio di successo concreto?
Vi riporto il più recente, tutto provato in tempo reale con i post sul mio profilo Instagram, visibile a tutti con il nickname raftadvice: il 18 giugno 2019 verso le ore 9,30 ho regalato un'operazione su Unicredit postando acquisto a un prezzo che in quel momento era 9,982 euro, stop loss di protezione in macchina a 9,750 euro (quindi perdita massima 2,32%). A fine seduta (ore 17,30) guadagnava già il 6,78%; per chi non si è voluto accontentare il giorno dopo era ancora in salita e ho postato di alzare lo stop loss a 10,424 euro, così da quel momento si poteva solo guadagnare (minimo il 4,43%, e in questi casi lo stop loss cambia nome e si chiama trailing stop). Mentre scrivo è l'01 luglio 2019 e il titolo ha toccato gli 11,00 euro in mattinata, portando quell'operazione a un guadagno del 10,20% in sole 9 sedute di borsa, con un trailing stop automatico inserito oggi a 10,730 euro (quindi si può solo guadagnare il 7,49%, per chi non voglia inserirlo più ampio). Questi risultanti appariranno eclatanti ai neofiti, ma per un trader esperto sono la normalità, come sono normali le perdite quando scattano gli stop; fa parte del lavoro.
L'unica riflessione da fare prima di ogni trade è una considerazione che noi chiamiamo di money management: quale perdita posso tollerare in questa operazione? Cento euro? Bene, allora visto che lo stop è a 2,32% il mio capitale di ingresso sarà 100:2,32%= 4.310,00 euro. Questo, insieme all'apprendimento del metodo per imparare le regole di ingresso ed uscita dalla singola operazione, e all'apprendimento del corretto approccio psicologico, dona la corretta disciplina per essere un trader in profitto.
Ma perché scrivere un libro e non tenere per sé il segreto?
Questa domanda mi viene rivolta spesso, e giustamente. Però essa parte da una visione del trading sbagliata quanto diffusa tra i non addetti ai lavori. Una visione che vede il trading come una macchina che genera soldi in modo automatico, quasi un bancomat illimitato. Ma non è così. Il trading richiede lavoro, tempo, pazienza. E poi ha dei limiti nel capitale disponibile e\o destinabile al trading. Le borse non sono sempre molto volatili, cioè non hanno sempre movimenti sufficientemente ampi per generare profitto, specie dalla Brexit in poi. Tutto ciò limita i guadagni anche dei trader più esperti. È naturale quindi che si voglia mettere a sistema il proprio insieme di conoscenze per trarne profitto su larga scala: è un po' quello che fa qualunque imprenditore quando espande in franchising la sua idea vincente. Egli sa che quantunque la sua idea generi profitto ha dei limiti fisici ed economici di espansione, e quindi la cede ad altri dietro corrispettivo.
Un trader è una persona sola contro il mercato, con i suoi limiti di resistenza fisica, di capacità di seguire solo pochi titoli contemporaneamente, spesso con altri lavori e altri impegni. Quindi anche il metodo migliore, se vuole essere costante nel tempo, non può rendere oltre un range che va dal 50% al 200% annuo; il relativo guadagno dipende dal capitale destinabile al trading, nel quantificare il quale vale la regola scritta sopra per calcolare il capitale di ingresso: quanto posso perdere in una singola operazione, atteso il fisiologico movimento a zig zag del prezzo del titolo? Tutto ciò rappresenta un approccio serio al trading, mentre le promesse roboanti di segreti capaci di renderci ricchi in poco tempo appartengono ad approcci che non ci interessano. Può capitare un colpo molto fortunato, magari perché statisticamente ci imbattiamo in un'operazione molto vincente agli inizi della nostra carriera, ma nella visione sistemica del trading è solo un caso, mentre io fornisco un metodo che funziona nel tempo.
Per saperne di più
Sito Internet: Raffaele Tortora
Il Libro: Il Trading che Segue il Prezzo
Su Amazon: Il Trading che Segue il Prezzo