“Capire il cambiamento climatico – Experience exhibition”: al MANN un’esposizione per la sensibilizzazione sul riscaldamento globale, e non solo
Il MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, lo scorso 11 ottobre è sceso in campo per la difesa dell’ambiente ospitando, fino al prossimo 31 maggio 2020, l’esposizione “Capire il cambiamento climatico – Experience exhibition”. Si tratta di uno spazio narrativo ed esperienziale in cui i visitatori potranno scoprire le cause e gli effetti del riscaldamento globale, minaccia ambientale che incombe sul nostro pianeta di cui bisogna prendere consapevolezza al fine di garantire un futuro green alle nuove generazioni.
L’esposizione è prodotta da OTM Company e Studeo Group, in collaborazione con National Geographic Society. È stata realizzata, inoltre, con la curatela scientifica di Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana.
Il rapporto esistente tra uomo ed ambiente non viene affrontato oggi per la prima volta, ma attraverso la mostra “Capire il cambiamento climatico” i temi più scottanti della contemporaneità irrompono nelle sale del Museo, mostrando come passato e presente non siano così lontani, come generalmente si pensa, in modo da sensibilizzare i visitatori. All’exhibit saranno legate, inoltre, attività didattiche rivolte alla sensibilizzazione dei più giovani organizzate dai Servizi Educativi del MANN e da Coopculture: “Climate change experience. Il mondo in trasformazione”, “Change the future”, “Messaggio dal Pianeta Terra” e “Save the planet. Viaggio nella natura”.
Sono centinaia le immagini che, tra scatti di grandi maestri della fotografia e filmati del National Geographic, costituiscono il prezioso contributo utilizzato per creare ambienti immersivi, arricchiti da esperienze olfattive e sensoriali: nel percorso di visita, allestito nelle sale 91-93 del MANN in prossimità del celebre Salone della Meridiana, il visitatore viene spinto a farsi parte attiva in un’esperienza che dall’emozione porterà alla consapevolezza invitando all’azione.
Le immagini di National Geographic, selezionate in un arco temporale di tre decenni proprio per dimostrare l’inarrestabile progressione dei cambiamenti climatici, sono il frutto del lavoro di grandi maestri, tra cui: il canadese Paul Nicklen premiato per cinque volte a “World Press Photo. Reportage sulla natura”, la vincitrice di Premio Pulitzer Melissa Farlow, il documentarista Pete McBride che, negli ultimi venti anni, ha realizzato reportage per National Geographic da 65 paesi, dall’Everest all’Antartico, lo statunitense James Balog che, con il suo progetto “Extreme Ice Survey” ha documentato attraverso più di un milione di scatti, l’inarrestabile fenomeno della fusione dei ghiacci perenni, Gerd Ludwig, autore di decine di servizi per National Geographic, Joel Sartore, uno dei più grandi fotografi viventi, specializzato nella rappresentazione del mondo animale.
Nella tappa napoletana di “Capire il cambiamento climatico – Experience exhibition”, mostra già presentata a marzo 2019 al Museo di Storia Naturale di Milano, le istallazioni si arricchiscono di nuove immagini, con focus sull’inquinamento da plastica e sugli incendi incontrollati dovuti al riscaldamento globale. In mostra, vi sarà uno spazio di breaking news ambientali, con un corner costantemente aggiornato sulle principali notizie pertinenti ai cambiamenti climatici in atto nel mondo. In tal modo il pubblico, durante l’intero percorso della visita, viene guidato alla scoperta delle profonde trasformazioni causate dal riscaldamento globale: dalla fusione dei ghiacci perenni ai fenomeni meteorologici estremi, dall’intensificarsi dei periodi di siccità all’aumento del livello dei mari di 3,4 millimetri all’anno.
La mostra è suddivisa in tre momenti distinti: esperienza, consapevolezza e azione. Il primo momento da vivere è quello che riguarda l’esperienza: nella prima sala, i visitatori sono accolti da grandi immagini di natura rigogliosa, ricreata lungo le pareti perimetrali. Allo stupore e all’emozione per le meraviglie del nostro Pianeta, faranno da contraltare gli scatti delle catastrofi dovute al cambiamento climatico.
Si passa poi alla consapevolezza: pareti interattive, info grafiche e illustrazioni mostreranno come le scelte politiche, culturali ed economiche possano influire sull’ambiente e, di conseguenza, sul riscaldamento globale. La coscienza ecologica nascerà, così, dalla combinazione fra la potenza della fotografia ed i contenuti scientifici ad essa abbinati.
L’ultimo step della mostra consiste in un invito ad agire: una call to action finale, “Cambiamo il nostro futuro”, stimolerà il visitatore ad adottare comportamenti “ecosostenibili” nel proprio quotidiano, partendo dall’alimentazione fino alla scelta dei trasporti, dalla riduzione dei consumi energetici alla gestione dei rifiuti.