Siamo troppi, tornino le targhe alterne a costo di un tso

Gli incompetenti al potere si rivelano un disastro, ma sono costretto ad invocare una soluzione pure senza avere specifica preparazione in materia, cioè sul traffico: che tornino le targhe alterne a Napoli.

Lascio ai presunti o sedicenti o reali esperti le spiegazione tecniche sul traffico impazzito nella nostra città. Mi permetto di sintetizzare: siamo troppi e con troppe auto. Poi le strade sono quello che sono e i soldi per la manutenzione il Comune non ce li ha. Ma dobbiamo prendere atto che così non si può andare avanti. Anche nel senso automobilistico, spesso non si procede, nemmeno a passo d’uomo.

I veicoli si fermano. Conduttori radiofonici che annunciano di poter mandare in onda la trasmissione soltanto dall’auto (mai accaduto, a mia memoria) pazienti ricoverati in clinica che non riescono a ricevere visite dai parenti, migliaia di appuntamenti disdetti o rinviati.

Non se ne può più. Prendiamone atto.

Sia chiaro che scrivo a titolo personale, non ho deleghe né procure e nemmeno mi candido a capopopolo (prenderei tre voti al massimo) ma è inutile cercare strade (è un calembour) alternative.

L’unica cosa che ricordo della materia “scienze” studiata a scuola è che se metti un numero esagerato di cavie in una gabbia, impazziscono e addirittura arrivano a uccidersi, scannarsi, mangiarsi tra di loro (non mi chiedete se era scritto nel libro di testo o se sia stato l’insegnante ad erudire la classe, non ricordo). Ecco, i napoletani sono quelle cavie e Napoli è la gabbia.

Siamo troppi e con troppe auto.

Rassegniamoci, la nostra bellissima ed amata “gaiola” non gliela fa più. Mi assumo le responsabilità del caso, rischiando magari che il sindaco firmi per me un “tso” (trattamento sanitario obbligatorio) piuttosto che un’ordinanza per il traffico o che i miei concittadini, che com’è noto sono schiavi delle quattro ruote, mi lincino, ma chiedo le targhe alterne.

Meglio un tso che impazzire in questo traffico.