“Lavoro”, mostra personale del Primo Ministro albanese Edi Rama in esposizione alla Galleria Alfonso Artiaco
A partire dallo scorso 18 gennaio la galleria Alfonso Artiaco ospita la seconda mostra personale di Edi Rama, titolo dell’esposizione “Lavoro”. Il progetto, visitabile fino al prossimo 22 febbraio, è stato ideato dall’artista e Primo Ministro albanese per le prime due sale della galleria ed include una serie di nuovi disegni, creati su documenti, fogli di appunti, e di agenda, sculture in ceramica a parete e su piedistalli sagomati e una nuova carta da parati che emula quella che è allestita nel suo ufficio a Tirana.
La pratica artistica di Edi Rama si è sviluppata parallelamente alla sua carriera politica, dove entrambi gli ambiti s’intersecano e coesistono. Per Rama la cultura diventa un elemento essenziale in una società funzionale. A partire da questo concetto prendono vita i sui progetti in ambito politico come, ad esempio, l’iniziativa di far dipingere le facciate degli edifici di architettura comunista oramai in declino dopo essere stato eletto sindaco di Tirana nel 2000.
Inoltre, una delle sue prime azioni dopo aver assunto l'incarico di primo ministro albanese nel 2013 è stata quella di abbattere le barricate che circondavano la Kryemministria ed aprire il “Center for Openness and Dialogue”, inaugurato nel 2015, centro che contiene un archivio digitale dell'ufficio del Primo Ministro, una biblioteca e diversi spazi espositivi.
Nell’esposizione “Lavoro” vengono esposti circa 14 dei più recenti Doodles, termine che tradotto letteralmente vuol dire “scarabocchi”. Si tratta di disegni realizzati durante lo svolgimento dei suoi
compiti di uomo politico, su pagine della sua agenda o a volte persino qualche documento ufficiale diventano tela per questi disegni automatici istintivi.
Durante gli anni questi disegni hanno cominciato a strutturarsi, diventando sempre più colorati ed equilibrati, hanno assunto forme sinuose e sono stati rigorosamente tracciati su materiale d’ufficio: fogli con l’ordine dei lavori delle riunioni, pagine dell’agenda, carta intestata ministeriale.
Il momento, invece, in cui Edi Rama si dedica esclusivamente all’arte, fuori dalle mura istituzionali, in atelier, è nella realizzazione delle sculture di ceramica, apparenti trasposizione tridimensionale dei disegni ma con maggiori difficoltà dati dalla lavorazione della materia con proprie caratteristiche. Seppur tutte diverse, queste sculture hanno in comune il curioso senso di essere paesaggi mentali guidati a mano, interpretazioni libere di veri e propri rifugi, caverne e grotte all'interno del subconscio dell’artista.
Nella seconda stanza della Galleria Alfonso Artiaco dedicata alla mostra “Lavoro”, l’artista propone una nuova carta da parati che ricopre quasi per intero le pareti. L’idea di raccontare sempre politico e privato riemerge e lo spettatore ancora una volta è invitato ad immergersi quasi fisicamente nella mente dell’artista.