Perchè a Napoli i cittadini non si allarmano troppo per il virus cinese?
Napoli è una città potenzialmente predisposta ad allarmarsi ma poco per la diffusione del corona virus, l'infezione che ha avuto l'incubazione in Cina e da lì si è diffusa in tutto il mondo.
Per quale motivo proprio Napoli è poco allarmata?
I motivi dell'allarme, ma debole allarme, che può diffondersi tra i napoletani, sono almeno tre.
Il primo è la condizione igienica della città, la particolare, acuta sporcizia che caratterizza le sue strade e che le rende focolai di potenziale, ampia infezione, ma solo potenziale.
Si possono invocare molte cause di questa sporcizia: la noncuranza e le abitudini della popolazione (la cosiddetta strafottenza partenopea), la condizione di vita modesta se non misera di molti cittadini, la debole attrezzatura del servizio pubblico di rimozione dei rifiuti.
Il secondo motivo è l'invecchiamento della popolazione urbana. A Napoli città in questi ultimi anni c'è stato un considerevole flusso migratorio in uscita fatto di giovani che si sono allontanati alla ricerca di un lavoro e di migliori condizioni di vita. Quelli che sono rimasti, per lo più pensionati, dispongono di redditi medio/bassi, gli immigrati stranieri a loro volta sono per lo più adibiti a servizi domestici, molti sono i poveri che vivono di elemosina e sono pure invidiati dai napoletani veraci perchè i mendicanti, dicono i napoletani di lunga memoria, non pagano le tasse.
In terzo luogo ci allarmiamo per il virus importato dalla Cina ma ce ne allarmiamo poco, molto poco, perchè abbiamo convissuto per anni con le malattie infettive.
Anzi, le infezioni sono state ciclicamente occasioni colte dai politici locali per aumentare la spesa pubblica, per assumere al Comune, alla Provincia, alla Regione, i cosidetti lavoratori socialmente utili.