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“SottoSopra”, in esposizione al PAN le opere di Omar Hassan

Scritto da Felicia Trinchese Il . Inserito in Mostre

SottoSopra

A partire dallo scorso sabato 22 febbraio presso il PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, è possibile prendere visione, fino al prossimo 28 marzo, delle opere di Omar Hassan grazie a “SottoSopra”, prima esposizione in assoluto ospitata a Napoli dell’artista.

La mostra, curata da Maria Savarese, è stata promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, realizzata, inoltre, in collaborazione con la Fondazione Alberto Peruzzo, la Prometeo Gallery e la Fondazione Cavaliere del Lavoro Alberto Giacomini, con il coordinamento tecnico – organizzativo di Editori Paparo.

Omar Hassan, trentatreenne, figlio di madre italiana e padre egiziano, allievo di Alberto Garutti, grande esponente dell’arte contemporanea italiana, ha realizzato il suo nuovo viaggio come un rito di passaggio, un cambiamento, un passo oltre il suo già visto. È il tempo ad essere oggetto di ricerca, un’unità di misura e un’ossessione artistica. “SottoSopra” contiene tutte le opere inedite e realizzate ad hoc per il PAN e la città di Napoli.

Spogliando i suoi gesti pittorici del colore, svelando l’anima vera del concetto, Hassan ha cercato di giungere ad una politica dell’interieur evidenziando l’aspetto più intimo del lavoro. Lo ha fatto lavorando sul Bianco e il Nero, protagonisti indiscussi in questo tentativo di evidenziare gesti pittorici di sintesi, così che il colore diventi un ponte fondamentale dell’espressione dell’artista.

L’esposizione invita a riflettere sull’importanza del singolo nella nostra società e sulla giusta attenzione che dovremmo porre al luogo in cui viviamo e in cui vivranno i nostri figli. Le opere cercano di offrire, dunque, uno sguardo critico e amorevole, ma anche critico perché in relazione e in gioco con l’energia della città e amorevole per esaltarne la forza.

Hassan nelle sue opere e nei suoi video, affronta con forza rinnovata argomenti già discussi e fonti di riflessioni, ce li ripropone sfacciatamente, facendoci capire che bisogna sempre guardare le cose con i propri occhi, nonostante siano state già viste e visitate da tanti. Messaggio che l’artista vuole trasmettere è che il mondo è in continuo mutamento e che seppur molti argomenti siano stati già trattati, questo non vuol dire essere giunti ad un traguardo, ma anzi.

I risultati prodotti, nel sociale e nel campo artistico, devono essere trampolino di lancio per le nuove generazione per dare nuova vita a ciò che di stagnante di circonda: non cambia solo il soggetto, ma cambia in special modo la sensibilità, gli occhi e la cultura, quindi mai un servizio può essere considerato una copia asettica di un altro ben più antico.

Le opere di Omar Hassan si presentano, inoltre, come uno specchio sull’anima e sul lavoro dell’artista, vi si riesce a cogliere il suo movimento nell’atto di dipingere, si intuiscono i colori che ha utilizzato per primi e la forza che ha impresso in ogni singola goccia. La pittura stessa diventa un gesto e ogni gesto un segno sulla tela.

L’arte emerge come bisogno e come rinascita, come espressione di stati d’animo, esplosione di energia, sintesi progettuale. Nelle sue opere sono presenti diversi segni del presente: dalla cultura della street art presente nella serie “Injections”, all’action painting che rimanda alle sue radici egiziane e all’arte islamica; dalla serie sul pugilato “Breaking Through”, 121 grandi quadri legati alla sintesi del gesto (e a Napoli saranno visibili due nuove opere della nuova serie Breaking Through Black) alle tele della serie “Time Lines”.